martedì, Marzo 19, 2024

Zedd – Find you: l’arte di Jodeb

Jonathan Desbiens aka Jodeb è sicuramente uno dei registi di “music video” più importanti degli ultimi anni. A soli 18 anni, nel 2006, realizza quasi per gioco nella nativa Montreal un video per la band metal dei Closedown intitolato “Ictus: Where everybody loses”; primo esperimento tra performance in studio e animazione digitale dai toni cupi e visionari. È da qui che il nostro perfeziona, passo dopo passo, un lavoro sugli effetti visivi maniacale e allo stesso tempo in forma completamente autodidatta, affrontando software come After Effects con una passione sperimentale senza limiti, fino ad emergere in modo definitivo con il primo video realizzato in territorio Americano, “Roll It, Light It” per Cypress Hill x Rusko, scontro portentoso tra le forme VFX più spinte, e la performance in studio; rispetto alla dicotomia dei due elementi, nettamente separati nei primi video realizzati in Canada, qui il set virtuale si frantuma e si sfalda dietro alla band, generando un immaginario complesso che diventa di volta in volta segno grafico astratto, animazione, apertura verso mondi fantastici. E sono proprio questi che Jodeb creerà senza sosta nei suoi video successivi, sempre a metà tra organico e inorganico, e sopratutto legati a questo passaggio da un travelogue reale, come quello delle location esotiche che spesso sceglie per i suoi video (Islanda, Guatemala, giusto per citarne alcune) e la trasformazione del viaggio reale in quello attraverso complessi mondi virtuali dove l’immagine documentale si frantuma e dissolve nel suo prolungamento immaginifico senza soluzione di continuità. 

Il video più recente realizzato da Jodeb per Zedd (con i featuring di Matthew Koma e Miriam Bryant) intitolato Find You, è forse l’esempio più “commerciale” e spettacolare dell’arte del videasta di origini Canadesi, ma è comunque un video straordinario che illustra benissimo la mutazione di un linguaggio che proviene originariamente dalla pittura (Desbiens viene da li) dall’illustrazione e per altre ragioni dall’animazione “visuale” di artisti come Saul Bass. Lo spazio classico della performance viene letteralmente bucato e trasformato in segno grafico astratto, ma anche in passaggio da un mondo all’altro, con la messa in scena di una continua metamorfosi, che sfrutta una tradizione non nuova nei videoclip (pensiamo a tutti quelli firmati da Steve Barron, da “Take on Me” degli A-Ha fino ad “Underground “per Bowie) ma portandola alle massime conseguenze creative. Jodeb è quindi allo stesso tempo un designer, un animatore, un autore di magnifiche sequenze melodrammatiche, un artista digitale, un grafico concettuale, un videasta che viaggia per scegliere la giusta location, un artista transmediale a tutto tondo.

Jodeb in rete

 

 

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è un videomaker, un Giornalista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana e un Critico Cinematografico iscritto a SNCCI. Si occupa da anni di formazione e content management. È un esperto di storia del videoclip e del mondo Podcast, che ha affrontato in varie forme e format. Scrive anche di musica e colonne sonore. Ha pubblicato volumi su cinema e new media.

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