mercoledì, Aprile 24, 2024

Blackberry Smoke, Southern rock purissimo a Roma e Milano: l’intervista

A poco più di un anno dal travolgente concerto all’Alcatraz di Milano, i Blackberry Smoke tornano in Italia a giugno per due nuove date con l’ultimo album “Holding All The Roses“, già diffuso in una versione deluxe che aggiungeva un EP acustico originariamente diffuso durante lo scorso Record Store Day.
I nostri saranno supportati in apertura dai SIMO: martedì 28 giugno al Postepay Rock in Roma (RM) e mercoledì 29 giugno al Carroponte (Sesto San Giovanni, MI). I biglietti sono disponibili su circuito Ticketone e per la data di Milano anche nei punti vendita Vivaticket.

Hanno quindici anni di carriera alle spalle i Blackberry Smoke, band originaria di Atlanta devota ad una forma radicale e senza compromessi di quel Southern rock portato alla ribalta da band seminali come i Lynyrd Skynyrd. Non è un caso che oltre a calcare i palchi di mezzo mondo in qualità di headliner, abbiano anche supportato nomi storici come gli stessi Lynyrd Skynyrd, gli ZZ Top, Zac Brown & Eric Church.
“Holding all the roses” è il quarto album in studio per la band di Atlanta ed è stato pubblicato un anno fa dalla Rounder Records. Gli ingredienti sono i soliti: blues rock, gospel, country, il tutto condito da armonizzazioni corali, percussioni e traditional fiddle.

Assolutamente da vedere dal vivo, abbiamo avuto l’opportunità di intervistarli prima delle due date italiane, per farci raccontare cosa ci attende sul palco.

Ciao a tutti e benvenuti su indie-eye. Mi piacerebbe cominciare l’intervista chiedendovi qualcosa sul concerto di Milano che farete al Carroponte il prossimo 29 di giugno. Cosa dobbiamo aspettarci?

Sarà un mix di varie cose. Ci sarà il meglio della nostra produzione, alcuni brani di nuova composizione e altri in forma acustica per ricollegarci al nostro ultimo EP “Wood, Wire & Roses”

Il concerto sarà il secondo in meno di un anno a Milano. Cosa pensate del Pubblico Italiano? Quali sono le differenze tra quello europeo e quello statunitense?

Amiamo il pubblico italiano e non trovo ci siano grandi differenze tra i due tipi di pubblici. Forse si tratta di sottigliezze, per esempio i fans europei preferiscono alcuni brani invece di altri.

Blackberry Smoke – Too High, il video ufficiale

Too High è il video dei Blackberry Smoke tratto dal loro ultimo album “Holding all the Roses” e diretto da Blake Judd della JuddFilm, un’agenzia che si occupa principalmente di videoclip, stanziata del Kentucky. Hanno lavorato con artisti come Hank III, Scott Biram, Th ‘Legendary Shack Shakers, Bob Wayne. Per i Blackberry Smoke

Vi è mai venuto in mente che forse gli europei non siano in grado di comprendere approfonditamente la vostra musica?

La nostra musica è profondamente radicata nella cultura degli Stati Uniti d’America, quella del sud. Ma pensiamo anche che le idee e i messaggi alla base di essa possano essere compresi ovunque

C’è qualche brano in particolare che amate di più per i vostri concerti?

Onestamente non abbiamo preferenze; amiamo suonarli tutti

A proposito del vostro nuovo EP. Fa parte della edizione speciale di “Holding all the Roses”. Come vi è venuta l’idea di suonare i brani in versione acustica?

I brani sono stati scritti da Charlie in una forma che si avvicinava a quel tipo di scrittura. Registrarli quindi in versione acustica aveva essenzialmente questo scopo, ovvero avvicinarli nuovamente alla loro forma originaria, quella in cui erano stati scritti, composti e pensati.

Blackberry Smoke – One Horse Town (Acoustic Live at Google/YouTube)

E la realizzazione per il Record Store Day?

Quella si riferisce anche alle nostre preferenze. Siamo tutti collezionisti di dischi e il Record store Day è un grande evento. Ci sono sempre molte sorprese che arrivano da moltissimi artisti, volevamo quindi farne parte.

E la cover di “Old Shoes (and Picture Postcards)” di Tom Waits, come mai è stata inserita nell’EP?

È una delle mie canzoni preferite da sempre. E il mio desiderio era proprio quella di registrarla. Questa è stata l’occasione adatta.

Nel mondo dei talent e dell’industria musicale voi siete sempre andati fieramente in direzione opposta…

È l’unico metodo che conosciamo, non ci sono altre opzioni. Abbiamo costruito il nostro successo suonando molto dal vivo e producendo album in evoluzione costante. Mentre la musica, come dici tu, se ne va in un’altra direzione, tra talent e artisti dal fiato corto, noi abbiamo scelto la via più dura. L’unica che conosciamo, come ti dicevo.

Siete stati invitati a suonare al concerto celebrativo per i Lynyrd Skynyrd ad Atlanta lo scorso anno. Come è stato stare a fianco di musicisti così leggendari?

Eravamo ovviamente onorati. È stato un grande successo e abbiamo avuto l’opportunità di tributare una delle nostre band preferite di sempre

State lavorando ad un nuovo album? cosa dobbiamo aspettarci?

Abbiamo finito un nuovo lavoro da pochissimo. Ed è piuttosto duro e verace per certi versi, ma per altri piuttosto funky e pieno di vibrazioni. Dal nostro punto di vista è la cosa migliore che abbiamo mai fatto.

Fabio Pozzi
Fabio Pozzi
Fabio Pozzi, classe 1984, sopravvive alla Brianza velenosa rifugiandosi nella musica. Già che c'è inizia pure a scrivere di concerti e dischi, dapprima in solitaria nella blogosfera, poi approdando a Indie-Eye e su un paio di altri siti.

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