venerdì, Aprile 19, 2024

Asolo Art Film Festival: tutti i vincitori e le motivazioni della 38/ma edizione

Si è conclusa l’edizione online di Asolo Art Film Festival. Per quest’anno e per le restrizioni imposte dal governo italiano a causa della crisi epidemiologica, il più importante e prestigioso festival che indaga tutte le connessioni tra Arte e Cinema, si è svolto interamente online. Una scelta coraggiosa quella del direttore artistico Cosimo Terlizzi, che ha consentito di valorizzare i film già selezionati per la 38/ma edizione, garantendo al pubblico degli appassionati e degli studiosi accesso totalmente gratuito attraverso la piattaforma preposta per la fruizione in streaming.

La giuria del festival, costituita da Alessandro Sciarroni, Leone d’Oro alla carriera Biennale Danza 2019; l’artista Silvia Costa; il regista Marco Bertozzi , la produttrice Federica Maria Bianchi  ha scelto i vincitori per l’edizione, decretando il Gran Premio Asolo Film Festival 2020 a When You Listen (Somos Todos Ninos) di Sergi Cameron, film che traccia un percorso bio-musicale dell’artista spagnolo Niño de Elche e che era inserito nella sezione Film Sull’arte, selezionata da Milo Adami, Karin Andersen e Raffaella Rivi.

Quello di Cameron è un film che somiglia ad un atto d’amore nei confronti dei numerosi esseri umani che il protagonista incontra lungo il suo cammino e che non vengono in nessun caso osservati con uno sguardo giudicante o esotizzante – è la motivazione della giuria – È un film esplorativo, performativo, capace di accogliere, e accudire. Sergi Cameron riesce a tenere insieme, attraverso una drammaturgia originale, importanti riflessioni sul rito e sulla creazione

Ogni sezione del festival ha un vincitore e per quanto riguarda sempre “Film sull’arte” la giuria ha assegnato il premio agli italiani Francesco Costabile e Federico Savonitto per il loro “In un futuro aprile”, film che indaga gli anni giovanili di Pier Paolo Pasolini: “Un viaggio sommesso alla scoperta di Pasolini giovane, attraverso immagini d’archivio, riprese originali nel Friuli di oggi e una lunga intervista al poeta Nico Naldini – è la motivazione – Ne esce una rievocazione densa di suggestioni, visive e uditive, accorata come la voce di Pasolini stesso, densa di evocazioni poetiche e di anamnesi perdute fra le tragedie della guerra e la bellezza dei corpi nell’estasi della giovinezza

Il cortometraggio della stessa sezione che vinto la 38/ma edizione di Asolo Art Film Festival è “Caravaggio era un maiale” di Giacomo Bolzani. La motivazione della giuria è la seguente: “Giacomo Bolzani ci regala un bellissimo ritratto di Pasquale Martini, artista e allevatore di maiali. Guidando il nostro sguardo attraverso un montaggio intelligente e raffinatissimo crea un continuum visivo e sonoro tra le immagini della quotidianità dell’uomo e quelle delle fotografie e delle video performance che l’artista ha realizzato tra gli anni novanta e duemila all’interno degli allevamenti nei quali ha lavorato. La relazione controversa dell’uomo con gli animali, le parole piene di senso e tenerezza dell’artista assieme all’energia prorompente delle sue azioni performative hanno la capacità di guidarci passo dopo passo verso il mistero e il fascino dell’atto creativo

Per la sezione Art Film selezionata da Valeria Raho ed Elena Bordignon il vincitore è “Songs of Clouds” di Ankit Poudel. La motivazione: “Foto di famiglia, volti, dettagli del corpo, piccole azioni semplici, una voce che chiama “ mamma, nonna, figlio” compongono una narrazione silenziosa e sintetica, che svela solo il necessario di luogo lontano da noi, ma le cui relazioni restano universali. Raffinatezza ed equilibrio compositivo attraversano questo film meditativo e nostalgico. Rilevante il lavoro sul suono, la cui amplificazione lavora empaticamente da lente d’ingrandimento sulle emozioni.”

Sempre per Art film quest’anno è stata assegnata una menzione speciale a “Blue” di Francesco ThérèsePer il coraggio e la capacità di combinare diversi piani narrativi sospesi fra realtà e finzione: fra la quotidianità e le sue convenzioni e una nuova e possibile dimensione di un “oltre” spiazzante e ironico.”

Il vincitore della sezione Music Video selezionata da Michele Faggi e da quest’anno inserita nel contesto competitivo è “Mono No Aware” di Marco Molinelli con Maurizio Anzeri. La motivazione della giuria è la seguente: “Una tessitura perfetta di trame, fatta di immagini suoni e colori orchestrati con cura e bellezza.”

Mattia Parisotto è invece il vincitore della sezione speciale Affioramenti curata da Cosimo Terlizzi. La sezione ritaglia il meglio delle opere concepite in ambito universitario, determinando quindi un vero e proprio percorso di ricerca sui nuovi talenti. Il film di Parisotto premiato per l’edizione 2020 “Ossi“, la motivazione è la seguente: “Come una cornice, Ossi ci ha permesso di entrare nella narrazione del territorio veneto attraverso un’orchestrata sinergia evocativa di immagini, suoni e parole. La giuria ha ritenuto particolarmente rilevante la capacità del regista di costruire una forma narrativa, al contempo poetica e malinconica, che veicola il senso del tempo della vita agreste. Ci si rende, però, presto conto che a guidarci in questo racconto visivo c’è un occhio disincantato che non si limita alla documentazione delle bellezze naturali. Attraverso l’introduzione di racconti, verbali e visivi, fonte di una sottile inquietudine, il regista crea un contrappunto equilibrato che incrina l’integrità visiva di questa bellezza, potenziandone così il carattere poetico. L’uso intelligente del video ha reso possibile la realizzazione di un’opera stratificata e vicina allo spettatore. Dal punto di vista tecnico, infatti, la struttura del film risulta funzionale alla narrazione, che apre a molteplici livelli di lettura. La giuria ha riconosciuto la padronanza di questo linguaggio visivo, che consente a Parisotto di raccontare in modo originale il genius loci. Evocando in modo delicato, ma potente, il profondo senso di appartenenza a un territorio e alla sua cultura, l’opera mette lo spettatore nella condizione di fare i conti con quella sensazione dolceamara, che universalmente ciascuno di noi può provare al pensiero della propria terra e della propria casa

Sempre per la sezione Affioramenti, menzione speciale ad “Audition for a new family” di Carolina Cappelli. La motivazione: ” Abbiamo molto apprezzato il principio di ricerca sulla memoria e sul rapporto di circolarità tra passato e presente. La rilettura e la riattivazione di un tempo passato in chiave contemporanea attraverso la sovrapposizione lineare dei due filmati propone una riflessione fortemente attuale sul concetto di identità del singolo. L’opera si configura come origine di una ricerca sul senso della memoria dei luoghi e sull’idea di famiglia che incoraggiamo ad approfondire parallelamente alla sperimentazione delle possibilità che offre il dispositivo, mantenendo lo sguardo analitico e l’approccio generativo dimostrato

Per quanto riguarda altre importanti menzioni speciali, quella di Iuav Teatro e arti Performative è andata ad Altérations/Kō Murobuschi di Basile Doganis. La motivazione lo descrive come “Uno dei più intelligenti e ben fatti film d’arte sulla danza contemporanea giapponese: documenta la vita e le performance di un indimenticato maestro della danza butoh, con una grande comprensione della sua poetica. È senz’altro un film difficile e complesso da ricevere, proprio come la vita che testimonia e la danza che documenta. La struttura e le scelte del ritmo (lento, anche lentissimo) sono in forte consonanza con lo stile performativo di Murobuschi: i testi, brevi, che impaginano la visione sono restituiti con una eleganza e anche sobrietà che colpisce e spiazza. L’esperienza che qui si documenta è quella di un movimento del corpo nel dopo-vita, attraverso l’emblematica figura della mummia, e del dialogo, costante per tutta la vita, con il maestro fondatore del butoh, Tatsumi Hijikata.

Le menzioni speciali di Opera Estate vanno invece a “Umbrella dance for Hong Kong” di Wong King Fai; “Não É normal (Not Normal)” di João Villas

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è un videomaker e un Giornalista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana. È un critico cinematografico regolarmente iscritto al SNCCI. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e new media. Produce audiovisivi

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