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Lucca Film Festival 2019, ricca di ospiti la serata conclusiva del Concorso Cortometraggi

Comincia con “Unfolded” di Cristina Picchi la terza e ultima giornata del concorso cortometraggi del Lucca Film Festival 2019, curato da Rachele Pollastrini. La regista toscana, attiva a livello internazionale, presenterà il suo nuovo lavoro, il primo di finzione, insieme una nutrita Crew a partire dalle ore 17:00 al Cinema Centrale di Lucca.
Insieme a lei, sul palco, per il Q&A previsto dopo la proiezione, ci sarà una buona parte della film delegation che ha lavorato a “Unfolded”, che lo ricordiamo, è una co-produzione tra Italia e Lituania. Saliranno sul palco, Daniele De Cicco e Daniele Segre, entrambi produttori della Redibis Film, il primo già responsabile di produzione per la Torino Film Commission e production Advisor dell’importante Torino Film Lab, il secondo programmista per Fuori Orario, tra le menti dietro il compianto “Il Vento del Cinema”, il festival diretto da Enrico Ghezzi che si svolgeva a Procida e produttore di talento. Insieme a loro gli attori Silvia Lorenzo, volto straordinario e attrice di scuola Grotowskiana, gli attori Edoardo Rossi di Fratta, Michele Franco e la truccatrice Anna Filosa.

Silvia Lorenzo in “Unfolded” di Cristina Picchi

Una serata ricca di ospiti quella del terzo e ultimo appuntamento della rassegna competitiva di Cortometraggi del Lucca Film Festival, coordinata e curata da Rachele Pollastrini. Saranno infatti presenti anche Giuseppe Spina e Leonardo Carrano, autori del bel corto intitolato Macula, con testo e voce di Antonio Rezza. “In un indefinito spazio nero emerge a fatica la figura di un essere. Màcula ha contorni vaghi, vive nel buio come può e il suo sistema nervoso è sganciato, acrobatico verso la dissoluzione”. Frutto di una serie di elaborazioni a partire dalla pellicola 35mm e da disegni animati su carta, utilizza la musica di Ennio Morricone. Insieme a loro sul palco la produttrice Giulia Mazzone, Sandra Caddeo, project manager di Nomadica, che produce il film insieme a InClouds. Di Nomadica saranno presenti anche Giulio Manfredi e Riccardo Re.

Macula di Giuseppe Spina e Leonardo Carrano, il trailer

Màcula (trailer) from N O M A D I C A _ on Vimeo.

Ultima ospite, ma non certo per ordine di importanza, Arianna Lodeserto, regista di “The Houses We Were“, dove il cinema di archivio “riafferma” e “rivela” una verità politica e sociale: “I primi 50 anni del Low-Income Housing Institute hanno creato una vera città all’interno di una città per affrontare quello che è stato e rimane il problema principale e persistente di Roma: l’edilizia abitativa. Ma di cosa è fatta questa città? Chi viene lasciato fuori?”.
Città fragile quindi, osservata dal punto di vista di chi ha vissuto sulla pelle le trasformazioni del tessuto urbano, fuori dalle logiche (negative e positive) della politica odierna, tutta, perché sono quelle stesse logiche causa di fragilità. Arianna Lodeserto è fotografa e filmaker di talento e lavora tra Roma e Parigi. La sua ricerca parte dall’osservazione dal paesaggio materico, acciaio e cemento che formano e definiscono quello urbano. Non è una denuncia del degrado, dice la stessa Lodeserto, ma il tentativo di leggere questi luoghi sospesi e alterati, uscendo dalla loro cornice di riferimento. “The Houses We Were”  è scritto, diretto e montato da Arianna Lodeserto e prodotto dall’autrice insieme all’ AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico

The Houses We Were, di Arianna Lodeserto – teaser trailer

Oltre ai corti di questi straordinari autori, il festival oggi ne presenta altri tre, tutti italiani, tanto da configurarsi come un appuntamento importante per rilevare altre traiettorie del nostro cinema, altrimenti asfittico e senza vita.

Happy Today di Giulio Tonincelli è una coproduzione tra Italia e Uganda, e si svolge all’ombra del Monte Oret, nella terra di Acholi, nell’Uganda settentrionale. Qui Patricia studia come ostetrica. Aiuta le neomamme a superare il dolore fisico e l’immensa emozione del parto. A Kalongo, in questo villaggio sperduto, non c’è anestesia, tranne i toni confortanti della voce di un’ostetrica e la dolce rassicurazione della sua compagnia.

Happy Today di Giulio Tonincelli, teaser trailer

 

Ogha è invece il corto di Francesco Filippini, animazione tutta italiana che visualizza le ricerche di Ichiro Ogha, importante botanico giapponese che trovò alcuni semi sepolti sotto uno spesso strato di torba, formatosi in oltre 2000 anni. Da uno di questi è sorto quello che è stato definito “il fiore più antico del mondo”, un loto che porta il nome di chi lo ha scoperto. Il corto di Filippini è co-prodotto da Ciaopeople, l’editore di Fanpage e The Jackal, insieme alla napoletana MAD Entertainment, la casa di produzione specializzata in animazione che ha prodotto i bei film di Alessandro Rak, L’arte della Felicità e La gatta cenerentola. 

Ogha, un’immagine dal film

Anoche è invece il cortometraggio di Stefano Miraglia, personale riassemblamento della propria memoria visiva e aurale, realizzato ricorrendo a diversi footage e formati realizzati tra Roma e Venezia, al fine di creare una nuova esperienza percettiva dal materiale. Miraglia, che è un fotografo di ricerca nato e vissuto tra Spagna e Italia, lavora attualmente in Francia. Il suo lavoro risiede tra l’astrazione di certa arte visiva, l’animazione sperimentale e il cinema diaristico.

Anoche di Stefano Miraglia, un estratto

Il concorso internazionale di cortometraggi del Lucca Film Festival, anche per il 2019 continua ad essere una delle più importanti vetrine europee per il cinema di ricerca e sperimentale. Al regista vincitore sarà corrisposta la cifra di 500 euro. La serata di premiazione è prevista per Sabato 20 Aprile alle ore 21:00 presso il Cinema ASTRA di Lucca, dove al vincitore sarà assegnato un premio di 500 euro. La giuria di qualità è costituita dal regista vincitore della scorsa edizione del concorso cortometraggi, Armand Rovira, la regista e documentarista Martina Parenti (autrice tra le altre cose di Spira Mirabilis) e Stefano P. Testa, filmmaker e fotografo, le cui opere sono distribuite dalla Lab80 films.

L’immagine di copertina è tratta da The Houses We Were di Arianna Lodeserto

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