Home covercinema The lost Leonardo di Andreas Koefoed: recensione

The lost Leonardo di Andreas Koefoed: recensione

Ogni filo narrativo di questa storia è un frammento avvincente che offre a chi guarda una testimonianza di come arte e finanza siano strettamente collegate tra di loro. La recensione di The Lost Leonardo di Andreas Koefoed, presentato alla Festa del Cinema di Roma

È tutta una questione di ego o così pare. Andreas Koefoed ci racconta la storia di un dipinto, il Salvator Mundi di Leonardo da Vinci, o forse di un suo studente o addirittura di un semplice copista. Acquistato rocambolescamente a New Orleans per poco più di mille euro, diventa una fortuna inattesa nelle mani di due mercanti d’arte dopo il restauro dell’illustre esperta Dianne Modestini.

A questo punto The Lost Leonardo diventa una storia poliziesca, un intrigo internazionale, che vede sulla scena un ricco broker svizzero e un oligarca russo vendicativo, forse se ci avessero sottratto quaranta milioni di euro anche noi lo saremmo.

Giriamo per i bui porti franchi già esaminati da Christopher Nolan in Tenet, e Yves Bouvier mentre percorre i lunghi corridoi del suo palazzo interamente dedicato allo stoccaggio di oggetti d’arte ha il fascino elegante e privo di coscienza tipico dei cattivi di James Bond.

Il Salvator Mundi diventa il mezzo con cui descrivere i meccanismi beffardi e loschi utilizzati dal mercato dell’arte per un vero e proprio sboom, riprendendo il titolo del celebre libro di Adriana Polveroni.

A un certo punto non importa più che il dipinto sia autentico o meno, è la sua favolosa fama ad aver attratto tutto il mondo, visitatori, curatori, direttori di museo e acquirenti.

Questo documentario è un affascinante girotondo di ladri avidi e arroganti che si mostrano davanti alla cinepresa di Koefoed volontariamente, apparentemente indifferenti al giudizio che lo spettatore potrebbe emettere nei loro confronti. Cinismo, potere e avidità, come ci ricorda il critico d’arte Jerry Saltz che appare di fronte a noi con quella stessa funzione che aveva il coro nel teatro greco antico.

Ogni filo narrativo di questa storia è un cortometraggio avvincente che offre a chi guarda una testimonianza di come arte e finanza siano strettamente collegate tra di loro Koefoed non ci propone nessuna soluzione, ma ci fa ragionare all’interno delle coordinate che ci ha dato, senza un esito consolante, rassicurante o positivo ma a volte provocandoci un certo senso del disgusto.

The Lost Leonardo di Andreas Koefoed (Danimarca, Francia, Svezia 2021 – 90 min)
Sceneggiatura: Duska Zagorac, Andreas Dalsgaard, Mark Monroe, Christian Kirk Muff, Andreas Koefoed
Fotografia: Adam Jandrup

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
Articolo precedenteYuni di Kamila Andini: recensione
Articolo successivoBelfast di Kenneth Branagh: recensione
Laureata nelle discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo, ha frequentato un Master in Critica Giornalistica all'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico e una serie di laboratori tra cui quello di scrittura cinematografica tenuto da Francesco Niccolini e Giampaolo Simi. Oltre che con indie-eye ha collaborato e/o collabora scrivendo di Cinema e Spettacolo per le riviste Fox Life, Zero Edizioni, OUTsiders Webzine
the-lost-leonardo-di-andreas-koefoed-recensioneOgni filo narrativo di questa storia è un frammento avvincente che offre a chi guarda una testimonianza di come arte e finanza siano strettamente collegate tra di loro. La recensione di The Lost Leonardo di Andreas Koefoed, presentato alla Festa del Cinema di Roma
Exit mobile version