venerdì, Marzo 29, 2024

Dangkou – Plastic City a Venezia 65, immagini di atrocità metafisica.

Per la xstream, la casa di produzione fondata da Jia Zhangke, Chow Keung, and Yu Lik-wai, a Venezia 65 è in concorso Plastic city (Dangkou) diretto dallo stesso Nelson Yu Lik-wai, direttore della fotografia per buona parte dei film di Jia Zhangke e regista di due oscuri lungometraggi, scarsamente conosciuti anche dal pubblico festivaliero, come Love Will Tear Us Apart e All Tomorrow’s Parties, rispettivamente del 1999 e del 2003. Ambientato a San Paolo, in Brasile, Plastic City è scritto da Nelson Yu Lik-wai stesso insieme a Fernando Bonassi, già sceneggiatore per Hector Babenco e Carlos Reichenbach ed è interpretato da Jô Odagiri nella parte di Kirin e da Anthony Wong in quella di Yuda, padre adottivo e “dio terribile” di Kirin. Come per All Tomorrow’s Parties, il territorio è quello di una science fiction sospesa tra mondi e generi: “nello sviluppo di Plastic City” – dice Nelson Yu Lik-Wai, “ero particolarmente interessato alla rappresentazione di un certo tipo di dualismo e alle sue conseguenze dolorose. I due protagonisti maschili del film, si combattono a vicenda; per Kirin (interpretato da Jô Odagiri) il padre adottivo Yuda, è una versione radicale e terrificante del doppio, la sua presenza è come quella di un dio terribile e punitivo che sembra aver rigettato completamente l’umanità di Kirin. Tetsuo è invece la versione tormentata di questo doppio, sempre fuori e dentro da questa battaglia postmoderna senza alcuna misericordia; alla fine Kirin e Tetsuo uniranno le loro forze per controvertire la stabilità del vecchio mondo. Ho ambientato il campo di battaglia a San Paolo, città dell’esilio per eccellenza, con la sua architettura desolata. Ho voluto reinventare e ricostruire la città in un contesto apocalittico, combinando immagini filmate in studio e manipolazione digitale. Nel film, la logica implicita della violenza, è di origine spirituale; nella tradizione dei film Yakuza di Suzuki Seijun, c’è sempre una sinergia tra azione e psicologia. La mia intenzione era quella di puntare sulle scene di violenza con un tocco surrealista; allucinazioni ed elementi di natura mistica vengono fusi insieme per ricreare la mia visione personale – Plastic City – un’atrocità metafisica.”

Un breve estratto da Plastic City, quando ancora non era completato, è stato presentato da Yu Lik-Wai all’ultimo Curtas 2008 nella sezione in Focus; dal canale Youtube ufficiale del festival, abbiamo “scovato” questo montaggio di immagini dedicate alla filmografia del regista cinese, con qualche breve immagine di lavorazione di Plastic City.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=lKkywtwFuz0[/youtube]

Redazione IE Cinema
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