giovedì, Aprile 25, 2024

Brood, la covata Malefica di David Cronenberg: l’edizione limitata CG e l’unboxing video del Blu Ray

Dalle Macchine di Fast Company a “Brood – La Covata Malefica”, il “Kramer Contro Kramer” di David Cronenberg

Dopo Shivers (1975) e Rabid (1977) i due primi disturbanti lungometraggi che in qualche modo codificano l’evoluzione del cosiddetto “body horror”, David Cronenberg si spinge oltre nella disamina dell’abiezione di Kristeviana memoria con “Brood – La Covata Malefica”, film realizzato nel 1979, lo stesso anno in cui faceva uscire la produzione televisiva “Fast Company”, uno dei rari film insieme a Crash, dove il regista canadese mette al centro la sua nota ossessione per le macchine.

Brood, la covata malefica. Il film di David Cronenberg in Blu Ray, limited startup edition: unboxing video

*Prodotto omaggio stampa inviato dall’etichetta

Brood, la covata malefica. David Cronenberg e la nuova carne

Subito dopo “Fast Company” Cronenberg comincia a lavorare a The Brood, film con più di un riferimento autobiografico, a partire proprio dalla storia di un padre che si batte per ottenere la custodia della figlia, esperienza che il regista stava vivendo in prima persona al momento di scrivere la sceneggiatura. Nel fondamentale “Cronenberg on Cronenberg” pubblicato dalla Faber and Faber, l’autore canadese sconfessa e bolla il film come il suo più fasullo e manipolatorio, riferendosi a momenti emotivamente forzati da cui si era distaccato da tempo. Al di là e oltre la complessa parabola creativa di Cronenberg, “Brood” rimane un film affascinante, ricco di invenzioni narrative e visive, che ancora oggi riesce a sovrapporre in modo magistrale le istanze del melodramma con una riflessione filosofica e cognitiva sulla mutazione del nucleo famigliare. Definito quasi per scherzo dallo stesso Cronenberg come il “Kramer contro Kramer horror”, già si interroga sulla relazione mente-corpo con modalità che, riferendosi al pensiero di Marshall McLuhan, anticipano la “nuova carne” di Videodrome.

Il film si apre proprio durante una seduta del dottor Raglan, lo psicoterapeuta interpretato da Oliver Reed, che esamina pazienti disturbati presso la sua clinica privata chiamata Somafree. La nuova tecnica sperimentata da Raglan è un processo che libera i pazienti dai traumi subiti, tramite un transfert che ne manifesta il residuo attraverso una visibile e spesso grottesca mutazione del corpo. Frank è il padre di famiglia interpretato da Art Hindle; si batte per ottenere la custodia della figlia Candice, interpretata dalla piccola Cindy Hinds, contro il volere della madre Nola, una delle pazienti di Raglan sotto stretta osservazione, interpretata da una splendida Samantha Eggar, intensa attrice britannica che poco prima di lavorare con Cronenberg, aveva avuto una breve parentesi italiana nel cinema di genere, con autori come Armando Crispino, Silvio Narizzano, Umberto Lenzi.

Nel film di Cronenberg, l’indimenticabile interprete de “Il Collezionista”, è connessa alle strane creature che cominciano a invadere la suburbia torontoniana; piccoli mostruosi umanoidi che sterminano a poco a poco la famiglia della piccola Candice.
Più curato dei precedenti lavori di Cronenberg, anche in una direzione maggiormente “commerciabile”, “The Brood” mantiene una tensione “di genere” che viene a poco a poco destrutturata a partire dai suoi elementi costitutivi. Se le piccole creature sembrano esser desunte dal “Don’t Look Now” di Roeg, il cinema del regista canadese si muove verso coordinate altrettanto filosofiche, ma slegate dalla concezione di spaziotempo che attraversa le opere del cineasta britannico. I segni sono quelli delle biotecnologie, della relazione tra individuo e società, del già citato rapporto tra mente e corpo, spesso invertiti di posizione e priorità, ma anche di un’attenzione del tutto selvaggia e urgente alla forza del gesto creativo, poco importa se questo emerga da un glaucoma o dalle illusioni di un malato di mente.

Brood, la covata malefica, l’edizione CG Entertainment

CG Entertainment pubblica una versione Blu Ray di “Brood – La Covata Malefica”, grazie ad uno dei riuscitissimi progetti Startup che hanno dato vita a numerose edizioni limitate. In questo caso “Brood” è ancora disponibile sul sito ufficiale della distribuzione toscana, con una dotazione di 500 pezzi numerati complessivi.
La confezione è costituita da uno slipcase dalla grafica molto curata, che contiene il Jewel Box con il Blu Ray. La qualità dell’immagine è ottenuta da un nuovo master HD ed è ottima anche nel restituire il calore cromatico dell’originale e la “grana” della fotografia curata dal grande Mark Irwin, qui alla sua seconda esperienza con il regista canadese, con il quale aveva lavorato appunto per il precedente “Fast Company“. Irwin accompagnerà ancora Cronenberg attraverso “Scanners”, “Videodrome”, “La Zona Morta” e “La Mosca”. 
Il Blu Ray non ha un comparto extra rilevante, costituito solamente dal trailer originale.

Redazione IE Cinema
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