Home festival FarEastFilm11 Rough Cut di Jang Hun (Corea – 2008)

Rough Cut di Jang Hun (Corea – 2008)

rough_cutJang Hun, già aiuto regia per L’arco di Kim Ki Duk debutta con un primo lungometraggio scritto e prodotto dal suo maestro con delle premesse che sbattono sulla superficie un pamphlet metacinematografico da cui guardarsi con circospezione, almeno sulla carta. Rough Cut, che nella traduzione letterale del titolo coreano suona come “Un film è un film”, è in effetti quello che vorrebbe essere, un gioco di superfici, un cortocircuito continuo tra piani del visibile, un taglio ruvido e approssimativo che scaracchia su qualsiasi ambizione di tipo teorico e punta verso l’appiattimento di ogni ambiguità. Dentro un immaginario poco più che televisivo i corpi di Su-ta e Gang-pae lottano per l’assimilazione, il primo è un attore la cui violenza sul set lo colloca ai margini, il secondo un Gangster che vorrebbe essere un attore; il dispositivo è banale e accecante da quanto è illuminato, davvero ci pare poco interessante attardarsi su questo aspetto o su altri che dovrebbero permettere confronti con i mondi in collisione del cinema di Kim Ki Duk. E’ casomai l’ultima produzione del regista-produttore Coreano [ qui su Straneillusioni ] che ci pare l’unico occhio possibile per guardare l’immagine che fuoriesce da Rough Cut, ovvero una sostanziale e insistita mancanza di raffinatezza, l’immagine di un’immagine ricondotta ad un grado stolido, vicino allo zero; basterebbe la lotta nel fango tra Su-ta e Gang-pae in una performance che trasforma e assimila i loro corpi, per descrivere la forza e la debolezza di un cinema, quello delle sclerosie Coreane fuori e intorno a Rough Cut, che filma ad occhi spalancati un orizzonte crudele in metastasi.

Di seguito una foto-gallery e il trailer del film.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=nOP3HSSUwdY[/youtube]

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