venerdì, Novembre 14, 2025

MiX39: “ACTION!” cinema queer a Milano

Dal 18 al 21 settembre Milano torna ad essere un luogo di svolta per chi cerca storie che contano: torna il 39° MiX Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e Cultura Queer, con il claim emblematico ACTION!.

Sotto la direzione artistica di Lara Vespari e Federico Manzionna, torna MiX39.
Ospitato al Piccolo Teatro Strehler (con il suo sagrato), alla Casa di Quartiere Garibaldi e per la prima volta al Cinema Arlecchino, trasforma la formula ormai consolidata in un invito esplicito: uscire dalla rappresentazione contemplativa, entrare nel presente, agire.

Tra le novità: anteprime italiane quasi ovunque, tre concorsi (lungometraggi, cortometraggi, documentari), incontri con artiste e artisti, scrittrici, registe e stand up comedy, dj set e musica live. L’apertura sarà affidata a Dreams in Nightmares di Shatara Michelle Ford, road movie queer che intreccia realismo e suggestioni oniriche seguendo tre donne nere queer in un viaggio fisico ed emotivo verso l’America. La chiusura, fuori concorso, è con Une vie rêvée (Somewhere in Love) di Morgan Simon, con Valeria Bruni Tedeschi, che mette al centro la resilienza personale, la precarietà delle vite familiari, il desiderio – anche in una banlieue – di ricominciare.

Registe e registi da tenere d’occhio

Rafaela Camelo – A Natureza das Coisas Invisíveis
Regista brasiliana che debutta nel lungometraggio con questo film selezionato in anteprima alla Berlinale 2025 nella sezione Generation Kplus. Il film racconta l’estate di Gloria, dieci anni, che conosce Sofia in un ospedale: insieme “ospedale”, “amicizia” e “desiderio di fuga” diventano metafora di crescita, perdita, legami femminili, spazi sottili in cui l’invisibile (il lutto, la solitudine, le trasformazioni interiori) prende figura. Camelo unisce sensibilità poetica e humour delicato, scegliendo due bambine al centro per evocare un’esperienza che è universale.

Kani Lapuerta – Niñxs
Il documentario segue otto anni della vita di Karla Bañuelos, giovane trans messicana che decide di affermare legalmente la propria identità, crescere, affrontare la scuola e le amicizie, la famiglia. Lapuerta, anch’egli filmmaker trans, costruisce Niñxs non come ritratto vittimistico, ma come diario che mette al centro l’alleanza, l’amore, le piccole ribellioni quotidiane, e rivendica uno spazio narrativo che includa la normalità della vita trans quanto il suo potenziale simbolico e politico.

Agniia Galdanova: cosa significa il suo ruolo, e “Queendom”

Tra i giurati del MiX Festival figura Agniia Galdanova, regista documentarista di rilievo il cui lavoro – in special modo Queendom – incarna un gesto politico forte, non separabile dall’arte. È importante approfondire chi è Galdanova, cosa ha fatto e perché queste dimensioni contano.
Queendom (2023) segue Gena Marvin, drag artist / performer queer russo, nato a Magadan, che vive la propria identità in un regime sempre meno tollerante verso l’omosessualità e la dissidenza di genere. La regia di Galdanova non si limita a mostrare performance provocatorie: il film esplora il rapporto con la famiglia, la società, la violenza, la bellezza come atto di resistenza.
Galdanova ha iniziato a seguire Gena Marvin già dal 2019, con l’intento di raccontare non solo i momenti di scontro ma quelli di espressione quotidiana, creatività, libertà. Le sue riprese toccano Magadan, Mosca, contestazioni pubbliche, performance che rischiano arresti.
Politicamente, Queendom diventa un atto di opposizione, non solo alla repressione delle persone LGBTQ+ in Russia ma alla crescente criminalizzazione delle loro esistenze e delle loro forme di autoespressione. Galdanova documenta come Marvin, con un corpo costume, una posa, un segno – anche fittizio – trasformi il corpo stesso in manifeste politico-estetiche.
Galdanova non è una regista che rimane in silenzio rispetto alla guerra in Ucraina. In Queendom, le performance di Marvin includono riferimenti diretti all’invasione russa, al nazionalismo virato verso il maschilismo autoritario, al clima di repressione. Galdanova, manifestando attraverso il film, si oppone alla guerra anche nel modo in cui denuncia che la guerra non è separabile dalla repressione interna della società, che la guerra esterna rafforza la violenza sul corpo queer.

Il suo ruolo come giurata al MiX appare così più che simbolico: Galdanova rappresenta la possibilità che il cinema queer non sia solo racconto di oppressione, ma strumento di denuncia, resistenza e di speranza che si costruisce con atto. La sua presenza incoraggia festival come il MiX a coltivare film che non abbassano lo sguardo, che chiedono di più.

Perché “ACTION!” è il punto di svolta

L’edizione MiX39 non si limita a “mostrare” esperienze queer: vuole che lo spettatore si senta chiamato in causa. Il cinema diventa occasione per confrontarci con l’ingiustizia, con la marginalità, ma anche con il potere trasformativo della bellezza, dell’incontro, della creazione: perché azione non vuol dire spettacolo, vuol dire responsabilità, partecipazione, intersezionalità.

Ecco alcune delle ragioni per cui questa edizione appare particolarmente significativa:

  • La selezione internazionale mette al centro narrazioni che sfidano confini geografici e di genere, con registe e registi emergenti che affermano una voce propria.
  • Si affiancano forme diverse: documentari che diventano resoconti di vita (e di autodeterminazione), fiction intime, performance ibride, commedie, stand up.
  • L’impegno sociale non è “add-on”: è nel dna della programmazione. Il premio More Love, le performance, le stand up, gli incontri non sono decorativi ma anelli di una catena che unisce cultura, diritti, storie personali e politiche.

Con MiX39 Milano non vuole soltanto vedere, vuole agire. Vuole capire che le storie queer non sono una nicchia, non sono solo resoconti del dolore o dell’“altrove”, ma hanno forza universale, estetica potente e responsabilità politica. Con film come Niñxs e A Natureza das Coisas Invisíveis, insieme al lavoro di Agniia Galdanova e altri, la manifestazione si offre come spazio dove chi è invisibile oggi può cominciare a plasmare visibilità domani.

Redazione IE Cinema
Redazione IE Cinema
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