Home news Peterloo di Mike Leigh la Conferenza stampa, Venezia 75

Peterloo di Mike Leigh la Conferenza stampa, Venezia 75

Affresco storico di un avvenimento tragico ed epico al tempo stesso come il massarco perpetrato dall’esercito britanno contro un pacifico raduno pro-democrazia nella località di St Peter’s Field a Manchester. Per la cronaca una folla di 80 mila persone che chiedeva pane e libertà  e una nuova riforma elettorale il 16 agosto 1819 venne attaccata e dispersa dalla cavalleria con le scibole, il caos che generò provocò la morte di 15 persone circa e il ferimento di diverse centinaia. Il massacro provocò uno sdegno generale in tutto il paese e fu la scintilla per ulteriori manifestazioni, in generale il massacro di Peterloo è considerato uno spartiacque nel processo di formazione e rafforzamento della democrazia in Gran Bretagna.

Risponde il regista Mike Leigh

Pur trattandosi di un film storico pensa che ci siano rifermimenti anche alla contemporaneità?

“E importante che il film venga pensato come riferito al 21° secolo. Abbiamo iniziato 4 anni fa a girare questo film e quasi su base giornaliera ci siamo trovati a dire come questo film abbia un attinenza con il mondo contemporaneo, siamo davanti alla voce del popolo alle questioni che riguardano la democrazia. Possiamo riflettere su tanti aspetti sulla democrazia negli Usa o in Gran Bretagna, ci sono milioni di rifugiati nel mondo per via di situazioni politiche repressive e nel film affrontiamo questi aspetti. Dovete guardare questo film pensando al nostro mondo ma a modo vostro, senza guardarlo in modo perenterio”.

Ci parli del montaggio del film?

” Il nostro montatore non è presente, ma posso tranquillamente affermere che John Gregory è un grandissimo montatore. Il mio lavoro è quello di fornire una buona materia prima per il montatore, lavoro in grande sintonia con lui ma effettivamente molto del merito della buona riuscita di questo film è suo. Si tratta di una collaborazione efficace come sempre. Questo film non poteva essere montato da chiunque ma solo da una persona di grande talento ed esperienza”. 

 

Il modo attuale di raccontare la storia e condividere le idee è diverso dal passato, lei ha in un certo senso fatto rivivere l’oralità dei racconti, che ne pensa…

“La mia non è stata un operazione nostalgia non ho nostalgia. Alcuni di noi forse sentono le radici in questa storia ma è una storia che parla di persone e delle loro necessità materiali, non lo considero un film nostalgico. Per quanto riguarda l’oralità non è morta ma ci articoliamo in modi molto diversi, innanzitutto grazie alla tecnologia l’accesso ai media è piu ampio.

Che tipo di lavoro e ricerca iconografica è stata fatta sugli attori per questa moltitudine di personaggi?

“grande ricerca sui personaggi ricercando nelle vite reali,  anche se la famiglia protagonista è frutto di immaginazione abbiamo fatto molto ricerche storiche in modo da rendere il tutto credibile sia al pubblico che alla critica”.

Quanto i fatti raccotnati nel film sono noti alle nuove generazioni?

Risponde la protagonista Maxine Peake

“Fa parte della storia brittannica ma non è un fatto troppo noto in verità., E’ una storia che è più che giusto ricordare. Io conoscevo questo episodio perchè mio nonno è di Manchester e mi raccontava sempre questo evento. Ma non ho avuto modo di studiarlo a scuola”.
 
Exit mobile version