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Nagisa Oshima: muore all’età di Ottantanni il grande regista Giapponese

MCDINTH_EC208_H.JPGNagisa Oshima è morto stanotte nell’ospedale di Fujisawa per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Oshima era indubbiamente uno dei più importanti autori di cinema ancora viventi, il suo ultimo film come regista risale al 1999 ed è il bellissimo Gohatto (Tabù), interpretato tra gli altri da Takeshi Kitano e Tadanobu Asano. Tra i suoi film più belli ci piace ricordare Tôkyô sensô sengo hiwa (Storia segreta del dopoguerra: dopo la guerra di Tokyo), Gishiki (La cerimonia), Ai no korîda (Ecco L’impero dei sensi), Merry Christmas Mr. Lawrence (Furyo) e il controverso Max Mon Amour (Max amore mio) sceneggiato insieme al grande Jean-Claude Carrière. Oshima esordisce nel 1959 con il film Ai to kibô no machi (Il quartiere dell’amore e della speranza); da quell’anno in poi filmerà i suoi primi capolavori come Racconto crudele della giovinezza (1960), Notte e nebbia del Giappone, il cimitero del sole, tutti e tre realizzati nel 1960.  Il primo dei tre lungometraggi sarà sequestrato per le sue posizioni radicali, cosa che porterà Oshima a fondare una sua società di produzione insieme alla moglie. Il più grande successo internazionale di Oshima, “Ecco l’impero dei sensi” del 1975, sarà massacrato dalla censura in Italia. È del 1983 una delle sue più fortunate coproduzioni, Furyo, film interpretato da David Bowie, Ryuichi Sakamoto e un giovanissimo Kitano Takeshi. Parte di quel “movimento” noto come Nuberu Bagu (la Nouvelle Vague Giapponese, per essere sintetici e ovviamente imprecisi) insieme ad autori come Susumu Hani, Hiroshi Teshigahara, Koreyoshi Kurahara, Yasuzo Masumura, Masahiro Shinoda, Yoshishige Yoshida, Shōhei Imamura, Seijun Suzuki, Kō Nakahira, Kaneto Shindo, è stato sicuramente uno degli autori Giapponesi più prolifici e politici tra il ’60 e il ’70, dove per politico ovviamente intendiamo una relazione tra visione e scrittura capace di reinventare le convenzioni del cinema stesso.

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