mercoledì, Aprile 24, 2024

Rotterdam Film Festival 2013, Bright Future

Friederike Kempter, Tom SchillingNella sezione Bright Future del Rotterdam Film Festival 2013, giunto alla sua 42ma edizione, vengono selezionati titoli di promettenti autori al loro primo o secondo lungometraggio. Quest’anno la categoria comprende settantaquattro titoli, tra i quali troviamo ben sette produzioni provenienti dalla Germania.
Tra questi vi è Dead Body Welcome diretto e interpretato da Kees Brienen nella parte di se stesso in un meditativo road movie, quasi privo di dialoghi, incentrato sullo stato mentale del protagonista e sui paesaggi che attraversa.
Dalla Germania arriva anche l’interessante Oh Boy che vanta come protagonista l’attore tedesco del momento Tom Schilling. Dietro la macchina da presa vi è Jan Ole Gerster, capace di realizzare una pellicola dal gusto tragicomico sulla crescita di un ragazzo nella Berlino moderna.
Il film-maker Alex Pitstra in Die Welt sceglie di raccontare le conseguenze che la rivoluzione iraniana del 2011 ha portato sulla popolazione attraverso la storia di Abdallah.
Già nominato Miglior Film alla settimana della critica di Locarno, Vergiss mein nicht (Forget Me Not) è un toccante documentario sugli ultimi momenti di vita di Gretel, madre del regista David Sieveking , affetta dall’ Alzheimer.
Ad una storia vera è ispirato 5 Jahre Leben di Stefan Schaller, in cui è raccontata la vicenda di Kurzan (Sascha A. Gersak) che nel 2001 fu arrestato in Pakistan e successivamente trasferito a Guantanamo perché sospettato di atti terroristici.
In Errors of the Human Body, Michael Eklund dà volto a Geoff Burton dottore Americano che si reca in Germania per proseguire la sua ricerca. Molto presto scoprirà che la medicina da lui prodotta provoca effetti collaterali e che le persone di cui fidarsi sono poche. Il regista Eron Sheenan realizza un’ interessante thriller sulle conseguenze della  manipolazione genetica.
Il regista tedesco Michiel ten Horn debutta nel lungometraggio con una pellicola a metà tra lo stile divertente di Wes Anderson e quello cupo di Todd Solondoz; in De ontmaagding van Eva van End (The Deflowering of Eva van End) l’arrivo di un perfetto studente tedesco nella casa della famiglia Van End metterà in risalto le loro bizzarrie e li porterà a cambiare.
Tra i settantaquattro titoli presenti in Bright Future vi sono quarantadue anteprime; tra queste The Delivery Guy del regista russo Andrey Stempkovsky, thriller esistenziale e parabola morale sul problema della scelta e sull’ambiguità del sacrificio.
Anche la pellicola A Fallible Girl di Conrad Clark arriva al Festival in anteprima mondiale. Qui è messa in scena la vicenda di Lifei (Sang Juan) un’ambiziosa donna cinese che, assieme alla migliore amica, mette su una fattoria nel deserto.
Presente anche al Sundance Film Festival, in What They Don’t Talk About When They Talk About Love la regista Mouly Surya racconta varie storie d’amore dalla prospettiva di persone non vedenti.
La varietà di temi affrontata nelle pellicole di Bright Future è notevole; in Disappearing Landscapes di Vladimir Todorovic si parla dell’emigrazione, la recente crisi della Grecia è ritratta in Boy Eating the Bird’s Food di Ektoras Lygizos e un’inedita storia del presidente Nixon, prima del Watergate, è materia narrante di Our Nixon di Penny Lane.
Ma c’è anche spazio per titoli stravaganti come Blancanieves di Pablo Berger rivisitazione della fiaba dei fratelli Grimm ambientata nella Spagna pre-bellica o come l’Etoile du Jour (già visto al Festival di Torino)dove un inedito Iggy Pop compare nei panni della coscienza di un clown di un circo.
A giudicare i diciassette titoli in anteprima mondiale della sezione Bright Future, vi è una giuria composta da critici cinematografici internazionali. I film in gara concorreranno per il FIPRESCI award.
Tre titoli presenti in Bright Future verranno inoltre scelti per la nuova competizione The Big Screen Awards, il cui primo premio sarà decretato da una giuria popolare e per il KNF Award scelto invece da giuria composta critici olandesi.

 

Redazione IE Cinema
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