venerdì, Marzo 29, 2024

Venezia 65 – Incontri con gli autori – Mamoru Oshii (The Sky Crawlers – in concorso)

Di seguito il resoconto dell’incontro tra Mamoru Oshii e la stampa in occasione della presentazione a Venezia 65 di The Sky Crawlers, presente nella sezione in concorso

i 60 anni di pace in giappone stanno spingendo alla produzione di una serie di film che rompono questo silenzio, un po’ come se ci fosse il bisogno di crescere e di emanciparsi da questa anestetizzazione, mi sembra che The Sky Crawlers sia su questa linea…

il tempo di guerra, guerra fredda inclusa, è un tempo adulto. Il tempo e il luogo di pace è invece un tempo di bambini; nel film esiste un tempo di bambini; gli adulti esistono vivendo in un’età di bambini

come si verfica la scelta delle voci che daranno corpo ai personaggi dei suoi film?

non parto mai da un personaggio, ma da un disegno; questo diventa personaggio solo con l’aggiunta della voce. In questo caso avevo bisogno di voci quotidiane e non eroiche e mi sono dovuto rivolgere a doppiatori di tipo poco consueto. La voce di un personaggio anime è semplicmente l’anima che viene data al disegno.

I duelli aerei sono molto belli, come sono stati realizzati, sia dal punto di vista del design che delle riprese?

La caratteristica degli aerei è che sono ad elica e non a reazione; quella del film è una guerra di intrattenimento quindi deve essere visibile, con un aereo a reazione non sarebbe stato possibile percepire l’azione a causa della velocità. Tutto è stato costruito per la funzionalità della guerra che viene combattuta. Al designer ho chiesto che si orientasse verso la costruzione di aerei giocattolo cosi che potessero giustificare dei piloti bambini. Nella maggior parte dei film di aviazione si vedono piloti che combattono seduti, una soluzione statica che non mi interessava; volevo invece dare l’idea del dolore fisico durante le missioni, come forma di contrasto con l’apatia e la noia che fa parte delle sequenze a terra.

come regista lei conosce bene sia il cinema tradizionale che quello d’animazione. Per come è realizzato, questo film poteva essere anche un live action, perchè ha optato per un anime?

E’ una domanda che mi è stata fatta moltissime volte, la prima risposta che di norma propongo è quella legata al Budget, ma per questo film c’è un’altra ragione ed è quella che avevamo bisogno di esprimere degli eterni adolescenti, e l’essenza dei Kildren poteva esser resa solo con un film di animazione. Nell’animazione giapponese è una consuetudine vedere bimbi che pilotano aerei, veicoli a reazione, robot e mostri meccanici, per questo ho voluto fare un film d’animazione con dei bambini che conducono una guerra fasulla

Nel film si veicola un concetto abbastanza forte che è quello del bisogno di un conflitto per mantenere la pace…

Fino a quando gli uomini saranno tali, non credo che sarà possibile eliminare la guerra, fa parte della nostra natura.

qual’è il significato della parola KILDREN?

The sky crowler è tratto da un romanzo di Hiroshi Mori, quindi il nome è una scelta dell’autore, scelta sulla quale non da alcuna spiegazione esplicita. Posso dirle qual’è la mia interpretazione del termine; io lo vedo un po’ come una contrazione tra due parole, Killing e Children.

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è un videomaker e un Giornalista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana. È un critico cinematografico regolarmente iscritto al SNCCI. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e new media. Produce audiovisivi

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