Il capo conduce sui picchi del Monte Bettogli la mostruosa imponenza dei mezzi pesanti che lavorano nelle cave di marmo; comunica con i mostri meccanici solo attraverso un linguaggio di segni e con una fisicità di magnificenza arcaica al limite con la mitologia animale delle creature osservate da Ciprì e Maresco. Nel bianco accecante del marmo sospeso su di un orizzonte senza fine, la pelle del Capo bruciata dal sole materializza una presenza terribile e primordiale. Yuri Ancarani, videomaker e docente alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, supera il confine spesso endogeno della Video-arte filmando un sorprendente corto di 15 minuti sospeso nel tempo e per certi versi molto vicino all’essenza dei documentari industriali realizzati da Ermanno Olmi, una ricerca sui residui e le tracce arcaiche nello spazio contemporaneo che l’artista Ravennate persegue da tempo e che l’ha portato a realizzare forme d’arte costituite da linguaggi complessi come i video e i mosaici del progetto Souvenir.
Venezia 67 – orizzonti – Il Capo di Yuri Ancarani: la recensione
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Michele Faggi
Michele Faggi è un videomaker e un Giornalista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana. È un critico cinematografico regolarmente iscritto al SNCCI. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e new media. Produce audiovisivi
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