venerdì, Aprile 19, 2024

The Turin Horse di Béla Tarr

“…nichilismo è allora l’aver consapevolezza della lunga dissipazione di forze, la sofferenza dell’“invano”, l’insicurezza, la mancanza di possibilità di riprendersi in qualche modo, di rassicurarsi ancora su qualcosa, la vergogna di fronte a sé stessi, come se ci si fosse per troppo tempo illusi…” (F. Nietzsche, La volontà di potenza. Scritti postumi per un progetto – Critica al nichilismo, in Nietzsche, Opere, ed. Newton Compton, vol II, p.954)

Mentre sullo schermo scende l’oscurità, restano nella memoria le parole di Bernhard, spuntato dal nulla per comprare dell’alcool dal vecchio, lungo monologo e unica digressione verbale, esattamente al centro del film: Perché tutto è in rovina, tutto si sta degradando, ma posso dire che loro hanno rovinato e degradato tutto. Perché questo non è una specie di cataclisma che ci viene addosso dal nulla. Al contrario è questione del giudizio dell’essere umano su sé stesso a cui ovviamente dà una mano Dio o, mi azzardo, a cui prende parte anche Dio e qualunque cosa a cui prenda parte è una delle creazioni più orribili che tu possa immaginare. Perché, vedi, il mondo è nel degrado. Per cui non ha importanza ciò che dico, perché ogni cosa che hanno preso in mano è svilita e siccome hanno preso controllo di tutto in una strisciante e subdola battaglia hanno degradato tutto.Perchè qualunque cosa tocchino, e toccano tutto, degenera. Andava così fino alla vittoria finale, fino alla fine trionfale.

Acquisire, degradare
Degradare, acquisire

O possiamo metterla diversamente se vuoi: toccare, degradare e quindi acquisire…o toccare, acquisire e quindi degradare. E’ andata avanti così per secoli…ancora e ancora. Questo e solo questo, a volte dal cielo, a volte in modo rude, a volte gentilmente, a volte brutalmente ma è sempre stato questo.

 Ora invece c’è un solo modo…come un attacco di topi di fogna in un’imboscata.

Perché per questa vittoria perfetta era anche essenziale che l’altra parte, che rappresenta tutto ciò che è eccellente, grandioso e nobile in qualche modo, non si ritrovasse ad intraprendere alcun tipo di lotta.

Non ci doveva essere alcun tipo di combattimento fra le due parti, solo l’improvvisa scomparsa di una delle due, intendendo quella luminosa, grande e nobile. Non c’è un solo piccolo angolo in cui qualcuno possa nascondere qualcosa da loro, perché qualunque cosa su cui possono allungare le mani…è loro. Anche le cose che pensiamo non possano raggiungere sono in loro possesso, perché il cielo è già loro, e così tutti i nostri sogni. Possiedono i momenti, la natura, l’infinito silenzio

Anche l’immortalità è loro capisci?
Tutto….tutto è perso per sempre!!!

E tutti quei nobili d’animo, grandi, eccellenti…sono rimasti così…se così si può dire. Si sono fermati a questo punto e dovettero capire che non c’è Dio e non ci sono Dei…e dovettero capirlo dal principio. Ma naturalmente erano abbastanza incapaci di capirlo… Lo credevano e lo accettavano…ma non lo comprendevano. Rimasero lì…sconcertati ma non rassegnati finchè qualcosa, quella scintilla nella mente, finalmente li illuminò. E tutt’a un tratto realizzarono che non ci sono Dei né Dio, tutt’a un tratto capirono che non c’è né il bene né il male. Poi realizzarono che se era così, allora loro stessi non esistevano! Vedi, io calcolo che quello possa essere stato il momento in cui abbiamo potuto dirli estinti, si sono spenti. Estinti e spenti come fuoco lasciato a covare sotto la cenere in un prato. Uno era vincitore costante…l’altro il costante perdente. Sconfitta, vittoria…e un giorno, qui nel vicinato, ho dovuto realizzare che mi sbagliavo, mi sbagliavo di grosso quando pensavo che non ci fosse mai stato e che non ci potesse mai essere cambiamento su questa Terra Perché, credimi, ora so che quel cambiamento c’è stato eccome.

Queste le parole di Bela Tarr, e queste sono parole di Nietzsche:

Il concetto di “Dio” inventato in opposizione alla vita – tutto ciò che è dannoso, venefico, calunnioso, mortalmente ostile alla vita vi è raccontato in una terrificante unità! Il concetto di “al di là, di “mondo vero” inventati per svalutare l’unico mondo che esista – per non lasciare alla nostra realtà sulla terra alcun fine, alcuna ragione, alcun compito! Il concetto di “anima”, di “spirito” e infine anche di “anima immortale”, inventati per spregiare il corpo, per renderlo malato – “santo” , per opporre una orribile incuria a tutte le cose che meritano di essere trattate con serietà nella vita, i problemi della alimentazione, dell’abitare, della dieta spirituale, della cura dei malati, della pulizia, del tempo che fa! Invece della salute la “salvezza dell’anima” – cioè una folie circulaire fra le convulsioni della penitenza e l’isteria della redenzione! Il concetto di “peccato” inventato insieme con gli opportuni strumenti di tortura, insieme col concetto di “libero arbitrio”, per confondere gli istinti e fare una seconda natura della diffidenza per gli istinti”.

( F. Nietzsche, Ecce Homo: Wie man wird, was man ist , §8)

Ed infine le ultime parole che scorrono sullo schermo, è il sesto giorno e  i due profili immobili di padre e figlia seduti di fronte, a tavola, si dissolvono nel buio, mentre la musica ripete un’interminabile trenodia:

Abbiamo solo il loro respiro.
Silenzio di morte al di fuori, la tempesta è finita
Il silenzio cade anche sulla casa

 

 

 

Paola Di Giuseppe
Paola Di Giuseppe
Paola di Giuseppe ha compiuto studi classici e si occupa di cinema scrivendo per questo e altri siti on line.

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