mercoledì, Aprile 24, 2024

Brian Setzer – Rockabilly riot! all original: la recensione

Registrato a Nashville insieme alla produzione di Peter Collins, il nuovo album di Brian Setzer  affianca alla chitarra e alla voce del mitico rocker il basso di Mark Winchester, il piano di Kevin MacKendree, e la batteria di Noah Levy; a tre anni di distanza da “Setzer goes instru-mental!” il nostro torna al sound dei primi Stray Cats facendosi coadiuvare da un trio tra i più abili della scena e aprendo le danze con l’up-tempo indiavolato di Let’s shake brano dal suono decisamente più rock’n’roll che hillibilly ispirato dalla furia di Jerry Lee Lewis, che insieme a Eddie Cochran, Gene Vincent, Blue Jean Bop e Presley rimangono i numi tutelari del nostro, basta ascoltare brani come What’s her name? per capire su quale data è settata la macchina del tempo di Setzer, e se in Rockabilly Blues o in Nothing Is A Sure Thing lo slapping del basso fa il suo filologico dovere nei confronti del genere, Setzer preferisce la genuinità tagliente e la ribellione dei signori appena citati. Del resto la ballata The girl with the blues in her eyes e l’apertura di Blue Lights Big City potrebbero esser state scritte direttamente da Elvis, mentre Lemme slide è interpretata con la giocosità tra Jazz e “pop” di Louis Armstrong, una propensione al divertimento che Calamity Jane, Cock-a-doodle-don’t e i should have had a v8? buttano direttamente in commedia, con la prima del terzetto che preleva direttamente l’intro da Mistery train, il primo singolo registrato nel ’53 da Elvis per la Sun Records e che Setzer esegue spesso dal vivo in versione “solo”. Che il fingering di Setzer sia ancora fresco e velocissimo è un dato di fatto, e la nuova band corrobora la sensazione consegnandoci una manciata di tracce dalla potenza davvero killer, eseguite in stato di grazia e con quella tendenza selvaggia che distingueva gli Stray Cats migliori da qualsiasi altra band revivalistica.

Ugo Carpi
Ugo Carpi
Ugo Carpi ascolta e scrive per passione. Predilige il rock selvaggio, rumoroso, fatto con il sangue e con il cuore.

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