venerdì, Dicembre 6, 2024

Che ne sarà dei festival e della musica dal vivo? Alcune domande e la petizione della Jazz Italian Platform

Jazz Italian Platform è il nome che si sono dati alcuni dei più importanti festival nazionali di musica Jazz per lanciare una petizione diretta al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini. Dietro alla sigla ci sono Umbria Jazz ®, L’associazione Jazz Network, Crossroads, Jazz in Sardegna, Visioninmusica, Bologna Jazz Festival, Saint Louis College of Music, Veneto Jazz e Pomigliano Jazz.

Nel testo, veicolato attraverso Change.org, si chiede al governo di assumere posizioni chiare nei confronti di migliaia di lavoratori, tutti coloro che sono impiegati nella complessa filiera dell’organizzazione eventi, dai tecnici fino ai musicisti. Di questo insieme di categorie non viene fatta alcuna menzione nei piani di riapertura graduale del paese, di cui si sta parlando in queste ore. “Si dice che sarà l’ultimo settore a poter riprendere la propria attività – recita il comunicato – Ma per l’immediato futuro nulla, nessuna prospettiva [….] In altri paesi hanno spiegato: scordatevi di tornare nelle arene, negli stadi, nei teatri. Sarebbe una parola di chiarezza per tutti, spettatori compresi. I festival, le rassegne, i concerti potrebbero cominciare a stabilire in che modo far saltare i propri appuntamenti o se posporli come è stato fatto da altre parti, farebbero così chiarezza con le proprie strutture e con gli spettatori” 

Sono le stesse domande che ci facciamo anche noi e che abbiamo provato a sollecitare con gli articoli dedicati alle scelte di alcuni festival di cinema internazionali.

Ai quesiti che pone Jazz Italian Platform vorremmo aggiungerne altri
: quali spostamenti saranno consentiti, durante la riapertura graduale? Sarà immaginabile muoversi da una regione all’altra da qui al prossimo settembre? Se così non fosse, i festival in grado di poter garantire norme di sicurezza e di distanziamento sociale, dovranno riferirsi solamente ad un pubblico locale e cittadino senza poter “aprire le porte” a chi viene da fuori? Chi garantirà, per gli spettatori e gli operatori di settore, lo standard di sicurezza nel contesto di eventi che aggregano normalmente centinaia o migliaia di persone?

E allora – chiude Jazz Italian Platform –  diteci che succede. Non costa nulla

Firma anche tu la petizione “Appello al governo, fateci sapere che ne sarà della musica

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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