venerdì, Marzo 29, 2024

Garbo “sulle cose che cambiano”, foto-intervista in occasione dell’uscita del cofanetto “L’altra zona”

Nel cofanetto hai inserito un cd con all’interno gli mp3 dei tuoi ultimissimi album (Blu, Gialloelettrico, Come il vetro), viene naturale domandarti quale sia la tua idea, da musicista che inoltre si occupa di discografia in prima persona, dei cambi di supporto e dell’avvento dell’mp3 e della pirateria

I supporti sono sempre cambiati, quand’ero bambino sulle spiagge c’erano i 45 giri che venivano fatti suonare nei mangiadischi di tutti i colori, la qualità dell’mp3 è la stessa di quei dischi così riprodotti, e quella del CD non gli si discosta granchè. L’anno scorso abbiamo fatto uscire il mio ultimo album Come il Vetro in una tiratura limitata in vinile 33 giri e ho potuto rendermi conto di quanto, nonostante molto spesso ci si trovasse ad ascoltare suoni elettronici, alla fine la qualità risultasse migliore, eccellente. Non mi preoccupa lo standard veicolare della musica. L’mp3 oggi è uno standard che facilita. Ho applicato quest’idea di far uscire gli ultimi album in mp3 anche pensando che questi dischi, essendo molto recenti, potevano già essere reperiti in CD.
Quanto al p2p, alla pirateria, penso che sia la naturale conseguenza del comportamento delle stesse case discografiche che hanno voluto questo risultato, se la discografia avesse abituato di più la gente a concepire l’essenzialità della musica e in generale a tenere presente l’importanza illimitata dell’esistenza delle forme d’arte che sono cultura non solo di vita ma politica, sociale, ad abituare i giovani a pensare anche al valore del diritto d’autore, perchè gli artisti sopravvivono facendo questo lavoro se gli si permette di sopravvivere e farlo, non si sarebbe arrivati dove siamo arrivati. L’eccessiva mercificazione discografica della musica ha portato a questo, a ciò che è a tutti gli effetti un furto, come entrare in panetteria e dire “prendo questo pezzo di pane e non lo pago, tanto è gratis!”. Il rovescio della medaglia è che si può avere una diffusione dei propri lavori di molto maggiore a quanto accadeva prima, proprio per quanto dicevamo, e cioè che non esiste scrematura, le persone si scontrano con tutto quelle che c’è, allora o andavi molto in radio e tv, oppure non ti conoscevano. Insomma, si era meno, si veniva promossi, ci si prendeva cura di un prodotto che veniva diffuso, oggi invece c’è molto, tutto, e naturalmente c’è molto caos.

Questo “così tanto”, sarai d’accordo, va a discapito della qualità, come dicevamo molti lavorano a casa, fanno da sé, poi spediscono ai critici demo e lavori di qualità medio-bassa, specie dal punto di vista della produzione

Senza autocitare la mia struttura, dico che fare il musicista significa avere a che fare con una disciplina, studiare, approfondire, esplorare, significa impegno, impiego del tempo, vuol dire imparare. Naturalmente questo va ad aggiungersi solo a una naturale predisposizione a questa forma espressiva. Ognuno dovrebbe trovare la sua, non essere obbligato e non obbligarsi alla realizzazione di quello che è il suo sogno o, anche, ad esempio, il sogno di un genitore. Ricordo che da piccolo mio padre mi regalò una chitarra, io non la sapevo suonare, non mi interessava, presi una forbice e tagliai le corde. Si arrabbiò moltissimo ma a me in quel momento non interessava per nulla la musica. La passione è uscita dopo. Non è per tutti la stessa cosa. Non è che se vuoi fare l’astronauta e ti documenti sugli astronauti allora tu sarai capace di essere un astronauta. A volte è anche bello che un sogno rimanga tale e sarebbe positivo se ci fosse questa concezione autocritica tra i giovani che, in questo caso, si approcciano alla musica. Il problema è che oggi le cose funzionano al contrario, le persone vanno in televisione prima per andare in televisione poi, forse, semmai, per fare qualcosa. L’impoverimento culturale è totale.

Francesca Pontiggia
Francesca Pontiggia
Francesca Pontiggia fotografa da molti anni, oltre che per indie-eye per altre realtà della Brianza, ha partecipato a numerosi workshop, eventi ed esposizioni dedicate all'arte Fotografica

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