sabato, Aprile 20, 2024

Amara terra mia, Sandra Ippoliti e il Santo Niente.

amara_terra_mia2Sandra Ippoliti e il Santo Niente, con la produzione di Mente Locale, hanno realizzato un cd single per raccogliere fondi da devolvere a “La Ciudad” (www.laciudad.it), un’associazione no profit dell’Aquila la cui missione è quella di ricostruire la città anche attraverso iniziative legate ai giovani e alla cultura. In concreto si tratta di allestire una sala prove nella sfortunata città. Il pezzo è “Amara Terra Mia”, che è un canto tradizionale abruzzese riarrangiato nello stile del Santo Nada. In un’atmosfera dilatata e desertica, su un tappeto di percussioni metalliche ricavate da rottami, fra i riverberi senza tempo delle chitarre twang, la bellissima voce di Sandra Ippoliti dà una nuova vita all’antico lamento del popolo abruzzese.
Tutto il ricavato dalla vendita, comprese le spese sostenute per la produzione, sarà devoluto a “La Ciudad”, quindi vi preghiamo di considerare l’acquisto di questo piccolo cd da collezione (i cd sono numerati) esclusivamente come un contributo ad una buona causa.

Buy on Ebay/Compra su Ebay: Sandra Ippoliti e il Santo Niente – Amara terra mia

“Amara terra mia” è universalmente nota grazie alle splendida interpretazione di Domenico Modugno pubblicata nel 1973. In realtà non si tratta di una canzone originale, ma di un canto tradizionale abruzzese noto come “Addije, addije amore” e appartiene a Modugno solo l’arrangiamento musicale, mentre l’adattamento del testo alla lingua italiana è dell’attrice Enrica Bonaccorti.

Il testo originale è il seguente:

Nebbi’a a la valle e nebbi’a a la muntagne
ne la campagne non ce sta nesciune.
Addije, addije amore
casch’e se coje
la live e casch’a l’albere li foje.

Casche la live e casche le ginestre
casche la live e li frunn ‘e ginestre
Addije, addije amore
casch’e se coje
la live e casch’a l’albere li foje.

Inoltre a Modugno, che alla SIAE risulta essere il compositore, non si può neanche attribuire il merito della riscoperta di “Addije, addije amore”. Nel 1964 Roberto Leydi e Filippo Crivelli mettono in scena al Festival dei Due Mondi di Spoleto uno spettacolo sul canto popolare intitolato “Bella Ciao”.
L’evento diventa un caso nazionale e fa scoprire al grande pubblico l’esistenza di un patrimonio musicale dimenticato. “Addije, addije amore”, erroneamente ribattezzata “Cade l’uliva”, appare nello spettacolo nella versione di Giovanna Marini.

Sandra Ippoliti su Myspace
Il Santo Niente su Myspace

Redazione IE
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