martedì, Novembre 12, 2024

Bodies of water: A Certain feeling

acertainfeeling_bodiesofwater.jpgDavid Metcalf e Meredith Arthur; coppia in spirito e musica, dopo un album quasi del tutto autoprodotto e intitolato Ears Will Pop & Eyes Will Blink tornano a breve distanza coadiuvati da Jessica Conklin e Kyle Gadden con un secondo full length sempre a nome Bodies of Water e pubblicato per Secretly Canadian; A Certain Feeling è un salto notevole per una band con uno stile già molto personale e riconoscibile che nel debutto mostrava limiti forti abbandonandosi ad un epicismo alla lunga difficilmente sostenibile. La credibilità che mancava a Ears Will Pop & Eyes Will Blink viene riscattata da un lavoro davvero convincente, proprio a partire dalla capacità a render compatta una materia che viene data sin dalle prime tracce come un innesto difficile di culture e influenze inconciliabili. La radice del quartetto è ancora genuinamente gospel, canto popolare che nel coro trova l’elemento di mutazione più forte; per inciso e con una buona dose di istinto si può parlare della schizofrenia dei Talking Heads , dell’opera di sole degli Abba e delle visioni californiane di Beyond The Valley Of The Dolls; Stu Phillips è sicuramente un riferimento sacro e pagano per il quartetto di Los Angeles. Se Gold, Tan, Peach, and grey fa il paio con l’album precedente della band nella contagiosa esplosione corale, le novità si sentono da subito nella struttura compositiva che diventa davvero polifonica con l’allusione a mondi che collidono, l’oscurità di Under The pines è introdotta dall’organo di Meredith attraverso il disegno di una spirale ossessiva contro il muro da rock opera delle chitarre; la forma si risolve subito in una schizzatissima danza wave che di quelle intuizioni sfrutta solo alcune suggestioni minimali; David Metacalf in una recente intervista ha raccontato il brano con una buona dose di realismo e mistificazione, parlando di un approccio all’ascolto che avvicina la percezione di un ragazzetto di 12 anni alla comprensione del cinema di David Lynch; al di là delle suggestioni personali, è probabilmente una lettura possibile del mondo sonoro dei Bodies of Water, sempre sul baratro di un iperrealismo mostruoso e commovente. Come avvicinarsi del resto al lamento lirico di Only you con la voce di Meredith vicina alla rottura, al canto religioso di Water Here o alla forma prog-opera di Darling, be here brano che rischia il collasso in ogni momento salvandosi dal ridicolo con un gioco cristallino, energico e sinceramente rock tra le parti strumentali in causa. Questa oscillazione irrisolta (in un accezione del tutto positiva) tra luce e oscurita introduce If i were a Bell, un incipit ossessivamente velvetiano che si sviluppa in un pop strumentale vicino alle costruzioni corali di Sufjan Stevens. Tra lacrime e gioia chiude The Mud Gapes open, una straordinaria ballata introdotta dal piano liquido del Brian Eno più pop; in un brano dalla brevità che toglie il fiato, costituito a partire da una splendida sospensione del tempo, tutto il glam sentito fino a questo momento viene rinchiuso in baule a doppia mandata, ma è ancora possibile sentirlo gridare. A Certain Feeling dei Bodies of Water esce durante questo luglio ed è distribuito in Italia da Goodfellas. Se ne parla anche nel Promo / Blog della distribuzione, da questa parte.

Redazione IE
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