lunedì, Dicembre 2, 2024

Errors – Come Down With Me (Rock Action, 2010)

Come Down With Me è caratterizzato dall’ottima qualità complessiva, la nuova uscita degli Errors non è compatta, non è astuta nè innovativa ma si fa apprezzare. L’intrigante moltitudine di elaborazioni elettroniche corrisponde ad altrettanti approcci stilistici, in tutti i frammenti, intesi come unità narrative a se, c’è l’approccio al genere, electro-drone-post-rock che sia, tuttavia si tratta di un esercizio, solo uno scherzo, i brani di Come Down With Me, abbastanza sviluppati, evolvendo virano su una forma personale, mai pretenziosa e piuttosto divertente, la formula degli Errors. Ideologo e portavoce della band di Glasgow è il batterista James Hamilton, già attivo nei Dananananaykroyd, una sorta di egemonia delle percussioni (non tanto riguardo gli spazi ma la qualità) si evidenzia sin dal primo ascolto, la piacevole scoperta di una cura sonora di gusto eclettico intacca le prime difese dell’ascoltatore coinvolgendolo in una esperienza affatto pretenziosa eppure affollata di picchi, balzi di livello e intense sorprese. Ad ogni modo, non sembri quello degli Errors un progetto troppo naif, si diceva di Hamilton, anche il chitarrista Greg Patterson può vantare un certo background, familiare nello specifico, si tratta infatti del fratello minore di Scott Paterson dei Sons And Daughters (appunto) ma la “genealogia” dei quattro non finisce qui,la band fa parte dell’etichetta Rock Action, quella dei Mogway e la band scozzese non si limita a pubblicare gli album dei connazionali ma mette mano a pezzi come Supertribe, fruttando al gruppo il primato assoluto nella ricorrenza (a sproposito) del termine “Post” in recensione. Il modo migliore per comprendere cosa producano gli Errors in realtà è ascoltare i brani di questo Come Down With Me, album discontinuo quanto interessante, del cui discorso basilare si dirà più oltre. Germany Wax è un buon brano, il suono d’ispirazione synth pop, impossibile da incanalare nell’universo vintage grazie alle sonorità non revival ma semplicemente datate. Sorry About Mess, costituito di particelle eccentriche, ha un incedere che ricorda più i Múm che i Mogway mantre Beards Moon richiama la band di Glasgow e i Mercury Rev grazie all’atmosfera suadente, il lento sviluppo, le derive psichedeliche e certe lungaggini buone per giustificare qualche “post”. Con Bridge Of Cloud si torna su materiale più personale, si tratta di un pezzo giocato sulla bella sezione ritmica, le splendide pulsazioni del basso, corpose e ipnotiche, pezzo piuttosto lungo ma coinvolgente nel graduale, minimale sviluppo, Bridge Of Cloud contiene la chiave di lettura per attraversare l’album in liberà, l’approccio deve essere vitale e paziente ad un tempo o, in alternativa, estremamente leggero, allora si tratta di escludere gli episodi più angosciosamente intensi dall’ascolto, usanza piuttosto celebre, oltretutto, fra gli appassionati di gruppi dal carattere eterogeneo. Comincia ad aleggiare l’electroclash come presentimento. Jolomo contribuisce alla messa in scena del datato rispolverando le atmosfere space e psichedeliche tipiche del Kraut Rock alla Tangerine Dream. A Rumour In Africa si muove ancora fra  piglio dance e sperimentazione, elettronica minimalista e particolare di matrice nordica, ancora sul tracciato dei Múm, senza consacrarsi troppo alla via, che degli Errors si potrebbe scrivere di tutto ma non che siano fedeli. Materializzandosi quel presentito approccio Electroclash, quel particolare che ascrive gli Errors ai moderni, Supertribe è un episodio fitto di suoni; suoni in perpetua variazione, evoluzione, richiamo e traslazione, sono quel che di delizioso caratterizza Come Down With Me. Insomma il nuovo album degli Errors richiede una certa partecipazione dell’ascoltatore, chiamato ad applicare una singolare forma di spensieratezza vigile, compiendo un piccolo prodigio perfetto nella sua inessenzialità.

Errors su myspace

Giorgia Mastropasqua
Giorgia Mastropasqua
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