venerdì, Aprile 19, 2024

Tormenta – La Ligne Âpre (Africantape, 2011)

La linea aspra – in anatomia – è quella cresta rugosa, in prossimità del femore, che con la sua biforcazione delimita un’area di forma triangolare, detta appunto triangolo popliteo. Non a caso, l’artwork del cd in questione, La Ligne Âpre (La Linea Aspra, in francese) propone un triangolo formato da tre mani le quali, mozzandosi a vicenda, danno forma ad una figura piana la cui imperfezione geometrica, con le sue linee visibilmente disfatte dai tagli, mima le lacerazioni sonore che siglano la lezione scrupolosa dei Tormenta. Quella dei Tormenta, infatti, è una lezione di progressive metal senza tanti complimenti, sbattuto in faccia con la stessa forza candida di una “bufera di neve”, appunto. Si passa da tracce prorompenti, come l’ouverture Pagan, a pezzi altrettanto bellicosi, il tutto senza una meritata pausa uditiva. In effetti, questa prova su disco dei Tormenta, è perfetta come valvola di sfogo per chiunque volesse sprigionare il proprio impeto, e come tale non può che fare una bella figura nelle librerie musicali anche del miglior amante di nenie. È un peccato, però, che l’incontro tra Vincent Beysselance (basso, violoncello e percussioni) e Jeff Grimal (chitarra e basso) non abbia riservato abbastanza spazio per un terzo elemento, in questo caso, vocale. Il rischio è, soprattutto davanti ad un pubblico musicalmente variegato, quello di risultare monotematici, monocordi per quanto riguarda il tema sonoro proposto, il quale, in mancanza del supporto vocale, per quanto paradossale, rasenta spesso il soporifero. Certo, ci sono degli ottimi spunti, come la calma apparente di Rituels Et Décadence, che riesce con fievole forza a spazzar via frastuoni di chitarra non proprio indulgenti (anche se soltanto per un attimo), o il ritmo alternato ed altalenante di Ubris: d’altronde, chi ha detto che non si possa comunicare qualcosa di positivo anche o soltanto con una bella botta di energia fisica. Il duo, comunque, funziona eccome, ed il fatto che la Africantape stia puntando sul loro progetto dimostra un altro aspetto importante nel panorama musicale odierno: in uno scenario mondiale di musicisti improvvisati, fa piacere sapere che esista ancora qualcuno in grado di proporre una ricetta che, per quanto amara, è valida soprattutto nell’esposizione dei contenuti stilistici e tecnici, contenuti che fanno dei Tormenta dei dottori in questo genere. Se state cercando una bella botta di adrenalina, o se volete molestare intenzionalmente il vostro vicino di casa, questo è il disco che fa per voi. Scadenza: non più di dieci auscultazioni.

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Sebastiano Piras
Sebastiano Piras
Sebastiano nasce in Germania e sin da piccolo mostra uno sfrenato interesse nei confronti della musica, dal pop soul dei Commodores alla singolarità del Duca Bianco.

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