venerdì, Aprile 19, 2024

The Liars – The True Sound Of The Liars Anthology 1985/1990 (Area Pirata Records, 2012)

Una ristampa di questo livello non fa che confermare la qualità immensa del lavoro svolto dai ragazzi di Area Pirata Records, etichetta toscana (Pisa) che da parecchi anni si adopera con successo nella diffusione del verbo garage rock, sia lanciando nomi nuovi che recuperando (come appunto in questo caso) vecchie perle. The Liars nacquero dallo scioglimento degli Useless Boys (da cui presero vita altre due importanti bands, i Birdmen Of Alkatraz e gli Steeplejack) nella Pisa di metà anni Ottanta; periodo, quello, considerato d’oro per le sorti del più classico garage Sixties sound. La band capitanata dal bassista e cantante Alessandro Ansani (e completata dal chitarrista Pierpaolo Morini e dal batterista Andrea Cecchi) era dedita ad un garage psych rock aperto all’influenza di vari stili e correnti musicali; un garage, insomma, assolutamente “anti-filologico”, se ci passate l’espressione. L’antologia (raccolta in un elegante confezione con doppio cd, dove all’interno del booklet possiamo leggere molte recensioni di riviste e fanzine d’epoca) The True Sound Of The Liars  mostra efficacemente tutti gli sviluppi stilistici della band: nel primo disco troviamo Optical Sound, mini lp del 1987, dove il garage punk più ortodosso (She’s Alright) si scontra con il rock’n’roll (Squeeze Her, Tease Her, cover di Jackie Wilson) e con epicità da wave primi ’80 (la bellissima The Lady Knew). A completare il primo disco ecco l’Lp Mindscrewer (1988) da molti giudicato l’apice della carriera dei bugiardi: qui è forte sia il taglio rock-blues aussie che il mood psichedelico sessantiano. Rock’n’roll viziosetti (Mindscrewer, Bubble Gum, Wildwood Blooze, quest’ultime due cover di, rispettivamente, Kim Fowley e Nazz), numeri psych pop (You Shock My Heart, Dumb Generation), ballate lisergiche (l’ottima Tulips Of Haarlem) compongono effettivamente un album ottimamente riuscito.
Nel secondo cd trovano spazio alcune rarità (tra cui il bel numero di Julia Red Hair), tra outtakes di studio e partecipazioni a compilation, più il 7” ep Cold Girl (1990) ed il demo tape del 1986, 86 Tears, in cui troviamo diverse prime versioni di brani poi finiti nei lavori successivi, ma anche cose mai ascoltate prima su cd.
In definitiva, un’ottima raccolta che testimonia il primo periodo di attività della band (ufficialmente mai sciolta). In seguito i nostri si dedicheranno a sonorità ancora più robuste, quasi ai confini con l’Hard Rock. Ma questa è un’altra storia…
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Area Pirata in rete

Tracklist

disc 1

 optical sound she’s alright | that’s in my mind | squeeze her, tease her | the lady knew | changin’ face | mindscrewer mindscrewer | you shock my heart | it gets wasted | dumb generation | her and her mountain | bubble gum | wildwood blooze | tulips of haarlem | she’s crumblin down | fire illusion |

disc 2

cold girl | flashin’ | satisfaction guaranteed | baby, please don’t go | julia red hair | lust for you | a new start |  86 tears cold gil (86 T) | it’s not true | there was a time | a dream within a dream | just like a shadow | the lady knew (86 T) | the ghost on the hill | flashin (86 T) | mother change | for your love | [/box]

 

Denis Prinzio
Denis Prinzio
Denis Prinzio è bassista di numerose band underground ora in congedo temporaneo, scribacchino di cose musicali per sincera passione, la sua missione è scoprire artisti che lo facciano star bene.

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