venerdì, Aprile 19, 2024

Viridanse – Gallipoli 1915 e le Altre Storie (Oltrelanebbiailmare, 2012)

Che bella sensazione, per quelli, come il sottoscritto, appassionatisi alla musica percorrendo gli ombrosi sentieri della Dark Wave, riscoprire, dopo un quarto di secolo, gli alessandrini Viridanse, la cui splendida avventura durò soltanto dal 1983 al 1987. Tutto è (ri)iniziato un paio di anni fa. Stefano Gentile, dell’etichetta Silentes, avendo intercettato sul web alcuni live del gruppo, si è messo in moto, proponendo ai nostri eroi di ristampare la propria opera, tramite Oltrelanebbiailmare, label specializzata in ristampe di formazioni italiane New Wave e Post-punk. Partendo dall’idea di Stefano Gentile ed Enrico Ferraris, si è così rimesso mano alle vecchie registrazioni di Paolo Boveri, voce e chitarra, Maurizio Barberis, chitarra, Antonello Debellis, batteria, Flavio Gemma, basso, Alberto Ferraris, tastiere, scovando anche, grazie al sacrosanto feticismo di alcuni estimatori, tracce inedite e rarità live (testimonianze del lato più Lo-Fi e primitivo del gruppo), le quali, previa scrematura, sono finite ad arricchire la scaletta di Gallipoli 1915 e le altre storie, doppio che riunisce Benvenuto Cellini e Mediterranea, i due lavori all’epoca pubblicati dalla band. Così è stato strappato all’oblio un importante tassello dell’underground italiano. Sulla musica, se apprezzate il genere, c’è poco da dire. Benvenuto Cellini è tutto chitarre fresche e taglienti, basso marziale, testi intimisti, voce sinuosa: l’accostamento più immediato è quello ai Diaframma di Siberia. Mediterranea, da confrontare alla coeva musica dei Litfiba, amplia lo spettro musicale. C’è la voglia di emanciparsi dai modelli di partenza, di trovare una propria dimensione: si lambiscono sonorità, per l’appunto, mediterranee, lo spessore degli arrangiamenti aumenta, le canzoni si riempiono di ritmi. Dovessi indicare, affidandomi all’istinto, alcuni pezzi, direi: Benvenuto Cellini, Vaso cinese, Justine, Frontiere, Notte chiara, Dolce vita. Ma, se me lo chiedete di nuovo fra qualche giorno, data la bellezza dell’insieme, potrei aver modificato le mie preferenze. Non importa se non li conoscevate prima. I Viridanse sono in grado di inserirsi di prepotenza (e retroattivamente) nella vostra educazione sentimentale. “Ed il futuro stava fuori/ Dalla New Wave da liceale”, cantava qualcuno. “La realtà non è un’illusione/ Apri gli occhi e cerca altre cose/ Non è tempo per morire.” si ascolta in Manifesto, canzone che pare voler uscire dall’esistenzialismo più inafferrabile, far nascere la voglia di scontrarsi con la realtà. I nostri giovani e aspri cuori che smaniavano per Joy Division e Cure si sono induriti, nutriti di rimpianti e delusioni. Siamo cresciuti, siamo più forti. Forse è davvero così.  Forse non siamo più delicati vasi cinesi, destinati a essere frantumati dalla mano che dovrebbe amarci…

Jacopo Golisano
Jacopo Golisano
Jacopo Golisano, classe 1986. Studia Filosofia e consegue la laurea triennale con una tesi su Alexis de Tocqueville. Diventa pubblicista. Appassionato di cinema, musica, letteratura, sempre alla ricerca di nuovi stimoli.

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