Eccentronic Research Council è un’etichetta con base a Sheffield, dopo il debutto del 2013 intitlato “1612 Underture” si prende in carico la pubblicazione del secondo full lenght di Magpie Billy & the Egg that Yolked intitolato (A Study of the Northern Ape in Love), 33 minuti di “spoken word” su una base elettronica che strizza l’occhio all’estetica analogica di Goblin, John Carpenter e alcune scelte ancora più low fidelity, vicine alla micromusic a 8 bit, alcune incursioni wave anni ’80 e la citazione (sempre in salsa elettronica) di quel finto barocco che si poteva sentire nelle colonne sonore britanniche degli anni ’80 (i racconti dell’imprevisto, le produzioni Hammer). La storia raccontata è quella di due personaggi innamorati, nella stessa casa ma in periodi diversi, un’anziano signore, vedovo, e un giovane ancora pieno di vita ma con preferenze per tutto quello che è vecchio e vintage. La voce narrante è prestata da Maxine Peake, star televisiva, ovvero la bionda bollente di Silk.. L’album è invece prodotto da Ross Orton, già dietro la consolle per l’ultimo Artic Monkeys del 2013. L’album è certamente suggestivo dal punto di vista del mood e degli arrangiamenti, anche se la prosettiva narrante, i rumori diegetici e l’organizzazione complessiva del progetto fanno pensare più ad una versione evoluta ed “ambient” di un audiolibro.
Magpie Billy & the Egg that Yolked (A Study of the Northern Ape in Love) – la recensione
1966LETTURE

Donatella Bonato
Veneta, appassionata di tutti quei suoni che alterano la percezione, si è laureata in storia dell'arte nel 2010 e alterna la scrittura critico-musicale al lavoro per alcune fondazioni storiche.
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