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Ufo Robot – Goldrake: I Blu Ray da Collezione

Yamato Video pubblica per la prima volta in Italia la collezione integrale di “Ufo Robot – Goldrake“, lo storico mecha di Go Nagai, trasmesso nell’aprile del 1978 nel nostro paese grazie alla RAI, dopo il broadcasting della Fuji television in Giappone che avvenne tra il ’75 e il ’77. Il prodotto viene distribuito da Koch Media in tre cofanetti Blu Ray completi di Booklet con le sinossi di tutti gli episodi e i bozzetti dedicati a tutti i personaggi.
Viene quindi colmata una lacuna editoriale, se si considera che la prima edizione DVD non fu pubblicata integralmente, mentre l’edizione RCS e Yamato del 2014 era destinata solamente alle edicole.

Ufo Robot – Goldrake – i tre cofanetti Blu Ray da collezione pubblicati da Yamato e distribuiti da Koch Media

La nuova edizione Yamato/Koch mantiene il doppiaggio originale italiano del 1978 come la precedente e include ovviamente i sottotitoli italiani per la versione giapponese, coerenti con l’originale e con tutti gli errori di traduzione corretti. Tutte le sequenze inedite mantengono la lingua originale con i sottotitoli e nel primo cofanetto è presente un episodio che non è mai stato trasmesso dalla televisione italiana. Il primo box, pubblicato a partire da novembre 2018, contiene ben 4 Blu Ray e copre i primi 28 episodi della serie, mentre il secondo, pubblicato proprio oggi 13 dicembre 2018, è costituito da 3 Blu Ray e procede fino all’episodio 52. Il terzo box sarà pubblicato il prossimo 17 gennaio e conterrà altri 3 dischi, portando a conclusione la serie.

In attesa di recensire il terzo volume, vi facciamo vedere i primi due con uno dei nostri dettagliati video unboxing.

Ufo Robot – Goldrake (Vol 1 e Vol 2 – Yamato – Koch Media) Video Unboxing

*Prodotto omaggio stampa inviato dall’etichetta

 

Ufo Robot – Goldrake, la sinossi e l’impatto sul pubblico italiano della fine degli anni settanta

Il principe del pianeta Fleed scappa da un mondo completamente in preda alla distruzione per mano del crudele e spietato imperatore Vega. Viaggerà nello spazio a bordo di un grande veicolo Robot chiamato Goldrake fino a quando Duke Fleed non approderà sulla terra in cerca di una sistemazione stanziale. Recuperato dal Dottor Procton, a capo del Centro di Ricerche Spaziali, sarà adottato e messo sotto protezione. Il suo nuovo nome sarà Actarus, presentato a tutti come il figlio tornato a casa, dopo un viaggio lunghissimo lontano dall’ovile.

Actarus lavorerà quindi in un’azienda agricola fino a quando i Vegani non torneranno a minacciarne la tranquillità, obbligandolo a spolverare Goldrake.

Alcor, il personaggio che nella versione giapponese si chiama Koji Kabuto, arriva un momento prima del primo attacco di Vega contro la terra per proporre a Procton un prototipo di oggetto volante da lui progettato. Le connessioni con “Mazinga Z” e il “Grande Mazinga”, i due mecha pilotati da Kabuto, sono ovviamente numerose, ma vennero completamente perse nell’edizione italiana del 1978, sia per i nomi dei personaggi completamente mutati, sia per il fatto che “Ufo Robot” fu il primo anime del suo genere ad essere trasmesso nel belpaese, mentre le altre due serie, realizzate precedentemente in ordine di tempo, furono trasmesse dalle nostre televisioni in seguito all’incredibile successo, ma anche alla scia di polemiche che Goldrake innescò in Italia. 
La serie subì alcune censure, tre episodi vennero tagliati e comincia a farsi sentire l’ostilità dei gruppi di rappresentanza legati alle famiglie, che esploderà con le seicento firme raccolte dai genitori di Imola nel 1983 per sollecitare Antonio Gava e Franca Falcucci, rispettivamente ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni e dell’Istruzione, ad arrestare la valanga di anime che invadevano il paese, come fossero truppe dell’imperatore di Vega. Contro Goldrake l’onorevole Silverio Corvisieri, parte della commissione di vigilanza RAI alla fine degli anni settanta, scrisse un articolo di fuoco sulle colonne di Repubblica: “si celebra dai teleschermi, con molta efficacia spettacolare, l’orgia della violenza annientatrice – scriveva Corsivieri –  il culto della delega al grande combattente, la religione delle macchine elettroniche, il rifiuto viscerale del diverso

Insalate di Matematica. La sigla di Atlas Ufo Robot di Albertelli, Tavolazzi, Tempera, Luca

Ufo Robot – Goldrake, nell’edizione proposta da Yamato / Koch, conserva la sigla iniziale e finale (Shooting Star, in inglese) composte per l’edizione italiana da tre veterani come Vince Tempera, Ares Tavolazzi, grande contrabbassista, già negli Area e nei The Pleasure Machine insieme allo stesso tempera e Massimo Luca, chitarrista dei principali cantautori italiani degli anni settanta. I testi li scrive un paroliere d’eccezione come Luigi Albertelli. La sigla in lingua italiana che apriva la serie superò il milione di copie, piazzandosi quarta nella classifica nazionale dei 45 giri più venduti. L’artista accreditato sul disco è nientemeno che “Actarus”. La band che suona sul 45 e quindi sul full lenght pubblicato successivamente è quella di Francesco Guccini Tavolazzi, Tempera ed Ellade Bandini, mentre le voci sono quelle del coro di Paola Orlandi e tra i solisti figura un giovanissimo Fabio Concato.

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