Home festivalcinema Lucca Film Festival 2016, i vincitori delle sezioni competitive

Lucca Film Festival 2016, i vincitori delle sezioni competitive

A vincere il concorso dei lungometraggi proposto dal Lucca Film Festival 2016 è “Paradise” di Sina Ataeian Dena, primo lungometraggio del regista iraniano realizzato dopo tre corti e già premio della giuria ecumenica del Festival di Locarno. Il film racconta di Hanieh, una donna di 24 anni della media borghesia e della sua routine quotidiana a Tehran nel viaggio che la conduce a scuola in una suburbia selvaggia e povera. Stanca chiede il trasferimento in un’istituto della città, ma la burocrazia Iraniana si fa sentire in tutto il suo peso come un ostacolo insormontabile. In un giorno come un altro arriva a scuola e scopre che due studentesse sono scomparse. I suoi problemi diventeranno secondari.

Il film, che indaga un Iran dove le donne subiscono ancora grandi violenze, diverso dall’immagine che la realpolitik sta cercando di offrire in questi mesi rispetto ad uno stato dove la piena realizzazione dei diritti civili sembra ancora un miraggio, è stato assegnato dalla giuria composta dal produttore Paulo Branco, la regista Susanna Nicchiarelli e dal critico cinematografico Claudio Bartolini. Ecco la motivazione: “Un punto di vista asciutto e sobrio ma anche libero e fantasioso – si legge nella motivazione della giuria – Un ritratto della situazione femminile in Iran che, con coraggio, da individuale diventa universale”.

Menzione speciale a  “French Blood” di Diastème, “per la capacità di adottare uno sguardo contemporaneo – nella drammaturgia come nella sintassi filmica – su problematiche complesse che fanno parte non solo della realtà francese, ma della nostra quotidianità sociale”.

Altra menzione al merito per opera prima, attribuita dalla direzione del festival presieduto da Nicola Borrelli, al film “Rosso dal vetro (dovunque tu vada)” di Alberto Tempi (Italia, 2015), presentato nella sezione “anteprime italiane fuori concorso”.

Ricordiamo che la sezione lungometraggi del festival è stata curata da Federico Salvetti e Nicolas Condemi e ha presentato in tutto 12 prime nazionali.

L’altra sezione competitiva presente al Lucca Film Festival era quella del concorso cortometraggi, curato da Rachele Pollastrini e Alfredo Ferrua e di cui abbiamo parlato da questa parte.

La giuria del concorso corti sperimentali formata da Toni D’Angela, Giuseppe Spina e Leonardo Carrano ha assegnato il premio per il miglior corto a “Black Code/Code Noir” di Louis Henderson.

Henderson, filmaker di talento che investiga la connessione tra colonialismo, tecnologia, capitalismo e storia, si è laureato alla London College of Communicational e alla Le Fresnoy – studio national des arts contemporains. Internet, nuova materialità e la resistenza tra tecnologia e animismo alle forme più pervasive del neocolonialismo, sono il campo di ricerca del nostro. Alcune delle sue opere sono state presentate al Rotterdam International Film Festival, CPH:DOX, Transmediale, The Kiev Biennial 2015, The Centre Pompidou, FRAC Midi-Pyrénées, Louisiana museum of Modern Art, Tate Modern, Whitechapel Gallery.

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