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The Cut di Fatih Akin in concorso a Venezia 71′, la conferenza stampa

“Ho voluto fare un film forte che parla al cuore perché secondo me per l’arte in alcuni casi vale la pena morire”. Così Fatih Akin introduce al pubblico di Venezia 71  il suo ultimo  “The Cut”, film che affronta direttamente le vicende legate al genocidio degli armeni , una delle più terribili tragedie del ‘900 che nel dal 1915 al 1916 vide la deportazione e eliminazione degli armeni per mano Turca. “Qualcuno mi ha minacciato durante e dopo la lavorazione, ma basta non dargli troppo peso, ho tirato dritto e sono arrivato ad una pellicola che racconta uno dei primi grandi genocidi della storia moderna”

Quanto vi siete ispirati dalla realtà dei fatti storici?

“A me non piace prendere in giro la gente, infatti questa è una storia vera. Sono stato ad Aleppo (Armenia)  a fare ricerche e a cogliere testimonianze. Ho scoperto di persone nascoste dal fornaio, altre nelle fabbriche di zucchero, insomma tante storie simili di umanità che emergono tra le  tenebre di una tragedia come quella armena”.

 Perché ha scelto di far compiere al protagonista un viaggio?

“La finalità era quella di creare una sensazione di empatia sia verso l’eroe che nei confronti della storia. Uno dei modi che ho utilizzato è stato quello di prendere in prestito il genocidio degli indiani d’America per fare un parallelo con quello armeno e far riflettere chi continua a negarlo”.

Che sensazioni ha voluto comunicare nel rapporto tra il protagonista e la religione?

“Volevo compiere un viaggio all’interno dell’animo del protagonista che a causa delle vicende della vita ha perso la fede. Ma quando si riaccende in lui la speranza ritrova la spiritualità”.

Per Simon Abkarian, uno degli attori protagonisti, si tratta di un film che gli armeni aspettavano da tempo, “gli armeni saranno felicissimi di guardare questa pellicola che forse potrà spingere verso il riconoscimento da parte della Turchia del genocidio. Anche se, come ha già detto, Fatih Akin le lobby turche hanno cercato di impedire la realizzazione del film”.

Sinossi:

Siamo in Armenia nel 1915. In una notte terribile la polizia turca si introduce nelle abitazioni abitate dai nativi e deporta l’intera popolazione, tra cui Nazaret Manoogidn un giovane fabbro del luogo. Da quel tragico avvenimento sono passati tanti anni, Nazaret è tra i sopravvissuti al massacro e una volta tornato scopre che entrambe le figlie sono vive. Decide di mettersi sulle loro tracce. Comincia un viaggio incredibile che lo porterà dai deserti dell’antica Mesopotamia, a L’Avana sino alle sconfinate praterie del North Dakota. Un tragitto epico, in cui Nazaret conoscerà persone diverse e inimmaginabili: alcune buone e generose, altre malvagie e crudeli.

 

The Cut di Fatih Akin – Germania, Francia, Italia, Russia, Canada, Polonia, Turchia, 138′
Tahar Rahim, Akin Gazi, Simon Abkarian, George Georgiou

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=khpZ3NtPjTM[/youtube]

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