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Il racconto prima di tutto: Il cinema di Furio Scarpelli, la conferenza stampa

Saranno 10 i film che portano lafirma di Furio Scarpelli ad essere proiettati al Cinema Odeon dal 26 al 29 maggio, alla presenza di ospiti d’eccezione. Una mostra al Museo Marino Marini di suoi disegni per un fumetto e un “film diverso”, che sarà realizzato da RAI Cinema per la regia del nipote Filiberto Scarpelli. Un convegno all’Auditorium di Sant’Apollonia dal titolo “Il racconto prima di tutto”, con le testimonianze, esperienze, e le considerazioni di coloro che hanno lavorato con lui a diverso titolo e in diversi periodi, a partire dal figlio Giacomo, anch’egli sceneggiatore. La conferenza stampa sulla rassegna dedicata allo sceneggiatore Furio Scarpelli, scomparso lo scorso 28 aprile, si è svolta lo scorso 21 maggio e si è aperta con la proiezione di uno spezzone dell’ultimo lavoro che lo ha visto coinvolto, il film animato Passioni, attualmente in lavorazione. Le tavole con le illustrazioni del film, al quale hanno prestato le voci Alba Rohrwacher, Luca Zingaretti e Valerio Mastrandrea, saranno esposte al Museo Marino Marini dal 26 al 29 maggio.

Ha aperto l’incontro con la stampa Ugo Di Tullio, Vicepresidente e Consigliere Delegato della Fondazione Sistema Toscana, con un aneddoto su un suo studente che, durante la discussione della tesi, ha citato come fonte Wikipedia provocando l’indignazione di tutti i docenti, «Io mi sono sentito di difenderlo, non ha sbagliato, è giovane e fa parte della Wikipedia-Generations». Continua Di Tullio «Wikipedia non è da stimmatizzare, anzi leggere il profilo dedicato a Furio Scarpelli e vedere elencati i film che ha scritto ti fa rendere conto, in un certo senso, dell’importanza del suo lavoro. Lo quantifica. Gli sceneggiatori sono una nobiltà amediatica e rappresentano la scrittura nel cinema, scrivono il racconto, il “libro” del film.»

Ricordare e conoscere

«Questa rassegna è stata pensata per ricordare e far conoscere un grande sceneggiatore alle nuove generazioni» ha proseguito Cristina Scaletti, Assessore alla Cultura della regione Toscana: «Penso alle parole con le quali Paolo Virzì ha definito Furio Scarpelli: “una medicina per l’Italia uscita dal regime fascista”. Si vuole inoltre sottolineare il legame profondo fra Furio Scarpelli e la città di Firenze dato che sua madre era nata qua.»

Parlare più che ricordare

Spiega Francesco Ranieri Martinotti, curatore della rassegna: «Intenzione di questa rassegna è di parlare di Furio, più che ricordarlo; del progetto, concepito a dicembre, Furio era a conoscenza ed era felice che avesse luogo a Firenze e che fosse coinvolta France Odeon dal momento che i film scelti per le proiezioni sono coproduzioni italo-francesi. Le storie scritte da Scarpelli funzionavano infatti molto bene anche in Francia.»

Tre ragioni

«Mio padre non amava le celebrazioni, era schivo ma le rassegne come questa le apprezzava, per tre motivi» dice Fulvio, il figlio di Furio: «Per prima cosa lui era sempre felice quando il lavoro dello sceneggiatore veniva celebrato, soprattutto in Italia, dove nel secondo dopoguerra gli sceneggiatori erano autori di storie originali, quando invece, specialmente negli Stati Uniti c’era l’abitudine di adattare romanzi già conosciuti. La seconda ragione è che egli era molto attaccato alla sua attività di disegnatore, attività con la quale era partita la sua carriera e che negli ultimi anni gli aveva dato molta soddisfazione, e, ultimo motivo, ma forse più importante, mio padre era molto orgoglioso delle sue origini fiorentine ed amava immensamente Firenze e la Toscana.»

Un film disegnato

Ha proseguito Filiberto Scarpelli, nipote dello sceneggiatore e regista del film animato Passioni: «Il progetto è attualmente in fase di lavorazione, mio zio lo aveva definito un “film disegnato”, diverso da tutti gli altri perché le immagini fanno da accompagnamento alla parola. Lui pensava le cose molto a lungo e questo lo si riscontra nella sua scrittura, nei dettagli che ha attribuito ad ogni personaggio di Passioni ad esempio nella ricerca iconografica sul costume. Si intuiscono perfettamente il pensiero e il racconto che stanno dietro al disegno.»

Un gigante

Prezioso il ricordo di Furio Scarpelli regalato da Silvia D’Amico col quale si è chiusa la conferenza stampa: «Ho cominciato ad amare fin da bambina il lavoro di Furio e degli altri amici, rubavo dal cestino della carta straccia le caricature che lui faceva a mia madre Suso e a Mario Monicelli. Considero Furio uno dei “giganti” che ho avuto la fortuna di conoscere. Ricordandolo penso di restituire qualcosa di quello che lui mi ha dato.»

Ospiti della quattro giorni Mario Monicelli, Ettore Scola, Francesca Archibugi, Marco Risi, Paolo Virzì, Alessandro Haber, Monica Scattini e Aurelio De Laurentiis. Diverse generazioni di italiani sono cresciute leggendo sui titoli di testa di molti film la scritta Age Scarpelli. Quello che in molti pensavano erroneamente essere il nome di una persona, era invece il più importante binomio di sceneggiatori del cinema italiano del dopoguerra.
La filmografia di Furio Scarpelli (in coppia, e non, con Age, al secolo Agenore Incrocci), vanta ben 140 titoli che vanno da I soliti ignoti a I compagni, da La terrazza a La famiglia, da Sedotta e abbandonata a Signore e signori, da Ovosodo al recentissimo Christine Cristina, che è uscito in questi giorni nelle sale. Vincitore di un “Leone d’Oro” a Venezia (La Grande Guerra) e un Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes (Signore e Signori), Scarpelli ha anche avuto quattro volte la Nomination all’Oscar, una Nomination della British Academy of Film and Television Arts, quattro David di Donatello, sei Nastri d’Argento, un Globo d’Oro, due Grolle d’Oro, tre Premi Flaiano. Giornalista, grande disegnatore, ha insegnato sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia ed è Membro dell’Academy of Motion Picture Arts & Sciences. Figlio di una fiorentina, ha vissuto a Firenze da ragazzo, dove lavorava suo padre Filiberto Scarpelli, giornalista, illustratore, fondatore con Vamba de “Il giornalino della Domenica”. Molto legato alla nostra regione, ha fatto parte del nucleo storico degli sceneggiatori toscani con Suso Cecchi d’Amico, Leo Benvenuti e Piero De Bernardi. Per questi forti legami con la regione e per la quantità di film firmati Scarpelli che sono stati coprodotti tra l’Italia e la Francia, France Odeon, in collaborazione con FST Toscana Film Commission, già dal mese di dicembre lavora ad un omaggio a Scarpelli: una rassegna che, anche dopo la recente scomparsa del maestro del cinema, sceneggiatore e raffinato disegnatore, manterrà l’originario intento di parlare di scrittura cinematografica.

LA MOSTRA
Mercoledì 26 maggio, alle ore 18.30 (Museo Marino Marini, Piazza San Pancrazio) inaugurazione della mostra Passioni. Il pensiero disegnato, che propone una serie di immagini legate all’universo scarpelliano. Furio Scarpelli aveva infatti iniziato la sua carriera come disegnatore satirico in giornali quali il Mar’Aurelio. Le illustrazioni di Scarpelli confluiranno nel film che sarà realizzato da RAI Cinema, per la regia del nipote Filiberto Scarpelli.
IL CONVEGNO
Appuntamento clou della rassegna sarà sabato 29 maggio (ore 10.30, Auditorium Sant’Apollonia, Via San Gallo, 25) con il convegno “Il racconto prima di tutto”, sull’opera di Furio Scarpelli, moderato da Steve della Casa (Presidente di Film Commission Torino- Piemonte).
“Nell’estrema varietà di storie, personaggi e registi così eterogenei – afferma il direttore di France Odeon e curatore della rassegna Francesco Ranieri Martinotti – è tuttavia sempre presente nel lavoro di Scarpelli una precisa idea dello scrivere per il cinema. Tale idea è sicuramente complessa e articolata e attraversa 70 anni di cinema italiano, ma allo stesso tempo è semplice e coerente e riassumibile nel titolo che abbiamo voluto dare al convegno di Firenze: “Il racconto prima di tutto.”E’ un concetto, questo, prioritario, racchiuso nella frase che ripeteva spesso. “Non può esserci narrazione senza racconto.” Nel senso che senza quel qualcosa che viene prima della narrazione, sia essa scritta o cinematografica, la narrazione è inconsistente, se non addirittura assente. Pensiamo sia questo un buon punto di partenza per analizzare e riflettere su come Scarpelli abbia inteso la scrittura cinematografica nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera. Attraverso le testimonianze e le esperienze, le considerazioni di coloro che hanno lavorato con lui a diverso titolo e in diversi periodi, a partire dal figlio Giacomo. Con loro vorremmo ricostruire quali sono stati i suoi punti fermi, cercando di desumere, se è possibile, il suo modo di lavorare e come abbia inteso trasmetterlo alle nuove generazioni di sceneggiatori. Infine, avendo Furio Scarpelli segnato con le sue sceneggiature la grande stagione delle co-produzioni tra l’Italia e la Francia (quasi tutti i film della nostra rassegna sono stati realizzati con la Francia), consideriamo che si debba ripartire dal lavoro di maestri come lui, per instaurare tra i due paesi una rinnovata collaborazione che parta dalla scrittura”.
LE “CHIAVI DELLA CITTÀ”
Al termine del convegno di Sabato 29 avverrà la cerimonia di consegna ai discendenti di Scarpelli delle Chiavi della Città da parte del Sindaco di Firenze.
La rassegna è organizzata da France Odeon in collaborazione con FST- Mediateca Toscana Film Commission ed è curata dal direttore di France Odeon, Francesco Ranieri Martinotti.

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