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Caffè e Vino, due mondi a confronto: il doc. di Vincenzo Lamagna

Caffè e Vino è un documentario della NaNo film diretto da Vicenzo Lamagna, che mette a confronto due mondi e due bevande, cercando di intrecciare i percorsi, la Storia e il livello di eccellenza. Da questo confronto emergono alcuni percorsi inediti, dalla degustazione alla reinvenzione della tradizione, fino a nuove ipotesi sul successo dell'oro nero. Su Prime e Google Play

Cosa accomuna il mondo del vino con quello del caffè? Quali le convergenze e al contrario le incompatibilità? Il documentario di Vincenzo Lamagna, presidente della stessa NaNo Film e già autore di un film che gravitava intorno alla bevanda definita divina da Rimbaud, mette insieme una serie di voci che esplorano questi due mondi in profondità, attraverso una geografia tutta italiana in grado di stabilire connessioni con un territorio ricco di storia e di cultura enogastronomica.
Sono novanta minuti dove si avvicendano le autorevoli testimonianze di eccellenze come Berlucchi, Esposito, Monteleone, Patacconi e molti altri che cercano di esaminare i processi, le tradizioni e quindi tutti quei criteri di sostenibilità che interessano le coltivazioni in oggetto. Quello di Lamagna è un film che si bilancia tra viaggio sensoriale, con indicazioni specifiche che ci indicano l’arte della degustazione attraverso le caratteristiche che la rendono attività tra scienza e vero e proprio gesto creativo, e una serie di interrogativi specifici che riguardano l’equilibrio tra marketing e qualità.

Può quindi il caffè porsi alla stessa distanza del vino, in termini di qualità, prestigio e allure, aprendosi quindi ad un mercato d’eccellenza che superi il consumo abituale e quotidiano?

Dopo “Cafè – storia di una ribalta napoletana“, Lamagna continua il suo percorso allargando il punto di vista dal dialogo tra la tradizione partenopea e il mondo, verso una dimensione maggiormente apolide, capace di sollecitare percorsi glocali. Una sfida anche personale, se si considera che incontri e riprese vengono organizzati dal regista a partire dall’estate 2020, elaborando la produzione del film negli interstizi tra una restrizione e l’altra, a causa dell’emergenza epidemiologica.
Un anno e mezzo di lavoro complessivo che si sposta da Roma a Firenze, dalle zone del Chianti a quelle del Lago di Como.

Più del vino è davvero il caffè il protagonista, non per una disparità di interesse e di analisi, ma per un confronto che tende a offrirne una nuova valorizzazione a partire dalla storia, le origini e il percorso storico-geografico. Se il caffè è bevanda comunemente intesa per il consumo quotidiano e l’acquisto nei supermercati, che tipo di eccellenza potrebbe occupare per stare a fianco, per esempio, di un Brunello di Montalcino? Perché si tratta di comprendere e conoscere il ventaglio di aromi, superando la dinamica del sorso veloce e post prandiale, ristabilendo delle regole di degustazione che consentano di apprezzare l’oro nero secondo coordinate sensoriali di cui abbiamo perso cultura e attitudini. Miscele certamente, ma anche criteri specifici che ci consentano di riconoscere la crema, attivare l’olfatto, scegliere la giusta temperatura, valutare qualità come l’astringenza, in grado di avvicinare l’esperienza della lingua verso una dimensione più ricca, piena, erotica.

Ecco che questo lessico si avvicina a quello che riguarda il vino, per assonanza e senza che Lamagna costruisca un film a tesi. Sono le testimonianze, la loro somma, le immagini del territorio e un senso conviviale che attraversa tutto il film, a condurci verso una dimensione possibile, quella che colloca la relazione con il cibo e le bevande, in quel solco importante di convivenza tra popoli e tradizioni.

Caffè & Vino, prodotto dalla NaNo film si vede su Prime video da questa parte, e su Google Play da questa.


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