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99 Homes di Ramin Bahrani la conferenza stampa a Venezia 71

99 homes Venezia 71

“È necessario lottare per continuare ad avere un ottimo cinema, fatto di emozioni e contenuti e non lasciarci divorare dal selfie collettivo verso il quale stiamo andando incontro.” Così il regista iraniano, Ramin Bahrani, spiega la dedica del suo ultimo film a Roger Ebert nella conferenza stampa da Venezia 71.

La questione che analizza il film è ampia e complessa: che tipo di ricerche ha fatto rispetto al tema e che approccio di lavoro è stato necessario?
L’argomento è conosciuto, è un fenomeno che riguarda tutto il mondo – spiega Bahrani -, perchè ha una portata globale.
Le mie ricerche sono state ampie e hanno richiesto anche l’incontro con persone che hanno fatto esperienza della crisi, sia dalla parte di coloro che sono stati colpiti che da quella dei più fortunati o da coloro che ne sono stai in parte la causa. Il confronto delle situazioni che ho analizzato è stato difficile.

Come è stato invece il lavoro degli attori? Avete effettuato molte ricerche anche in questo caso?
Michael Shannon: Ho avuto occasione di incontrare qualcuno che più o meno fa il lavoro del mio personaggio nel film. Ho trascorso molto tempo con lui, andando nelle case che erano stato sequestrate e sigillate. Mi sono basato molto sugli ambienti per entrare nel personaggio. Prima del film non capivo nulla della crisi, e anche dopo le riprese continua a risultarmi una cosa completamente assurda.

Andrew Gardfield: Dovendo interpretare la parte della vittima, facendo ricerche, mi ha colpito quanto le persone che ho incontrato fossero vulnerabili e disposte a condividere le loro esperienze. Sono anche andato ad abitare in Florida, vicino ai luoghi dove si svolge il film. Devo dire però che senza Ramin sarebbe stato impossibile affrontare una ricerca di questo tipo.

Cosa può dirci riguardo allo stile e alla realizzazione del suo film?
Il ritmo del mio film è quello di un un gangster movie, ma questa pellicola ha uno scopo sociale. Per quanto riguarda la realizzazione cerco di non utilizzare lo storyboard, preferisco fare ricerche sulle location e farmi un’idea, dopo di che torno suoi luoghi dove voglio girare con gli attori e aggiusto le riprese anche sulla base delle loro esigenze. Una grande mano mi è stata data da – Amir Naderi – sceneggiatore del film, mio intimo amico, che considero come un fratello maggiore.

Come mai il film è dedicato al critico Roger Ebert?
Eravamo grandi amici, abbiamo condiviso alcuni bei momenti di vita e tante discussioni. Prima che morisse gli illustrai il progetto e lui mi dette il suo assenso. Non ha mai potuto vedere il film, ma spero che gli “arrivi” in qualche modo con questa dedica. Roger Ebert lottava per un ottimo cinema, fatto di emozioni e contenuti. Credo che il mondo del cinema svanirà in un grande selfie, e noi dobbiamo continuare a lottare per impedirlo.

99 Homes di Ramin Bahrani – Usa, 112′ – Andrew Garfield, Michael Shannon, Laura Dern, Noah Lomax

Ramin Bahrani con il suo ultimo lavoro ci racconta la crisi immobiliare americana. Il film ruota attorno a un giovane padre di famiglia interpretato da Andrew Gardfield, sfrattato dalla sua abitazione da un agente immobiliare che lavora per le banche, pericoloso e affamato di potere. Il protagonista farà di tutto per riavere indietro la casa, accettando qualsiasi compromesso, compreso quello di lavorare per lo stesso agente immobiliare che lo ha sfrattato: entrato in una spirale molto simile a quella che ha portato l’agente immobiliare ai vertici di un potere inebriante, risolverà i suoi problemi economici, ma i rimorsi cominceranno a perseguitarlo

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