venerdì, Ottobre 4, 2024

Rock Contest 2017 – Noon, soprattutto psichedelici: l’intervista

Formatisi nel 2015, i Noon sono Lorenzo Forte (voce, chitarra acustica) Antonio Tunno (chitarra, cori), Marco Verardo (basso) e Fabrizio Gualtieri (batteria). Pur ispirandosi alla musica di Radiohead, Sigur Ròs, Daughter, Kula Shaker, allargano di molto le loro prospettive traducendo questi stimoli attraverso la lente del rock italiano degli ultimi cinque anni e recuperando i suoni della tradizione psichedelica dagli anni sessanta ai giorni nostri.
Dopo aver partecipato a numerosi contest e condiviso il palco con Management del Dolore Post Operatorio, Adriano Viterbini, Calcutta, Baustelle e Roberto Dell’Era, è proprio con quest’ultimo che collaborano per la registrazione di “Rami”, il loro primo album. Dell’Era si occupa della produzione artistica, suona alcuni strumenti e canta in “Guerra sugli alberi”, traccia contenuta nell’album.
I Noon sono tra le band e i musicisti selezionati per la terza eliminatoria del Rock Contest di Controradio, che si svolgerà a Firenze presso il Combo Social Club, il prossimo 30 ottobre.

Per conoscere da vicino la loro musica, li abbiamo intervistati. 

Noon – Valdaro, il video diretto da Errico Palese

Per consultare tutte le interviste e i contenuti speciali dedicati ai 30 ospiti del rock contest fiorentino, Indie-eye, media partner del festival, ha aperto una sezione specifica da questa parte: Rock Contest 2017, tutti i contenuti 

Il progetto Noon ha circa tre anni di storia, durante i quali avete vinto alcuni premi importanti e avete registrato un album sulla lunga distanza intitolato “Rami”. Cosa è cambiato nel vostro suono dal primo EP all’esperienza di produzione condivisa con Roberto D’Ellera?

Sicuramente è cambiata in parte la formazione, con un cambio di batterista e l’aggiunta di un basso in sostituzione di un synth. L’idea iniziale era quella di miscelare elettronica e rock-folk psichedelico, ma pian piano ci siamo resi conto che ci sarebbero bastati degli strumenti “classici” e che l’importante è come questi ultimi vengono utilizzati.

Come avete incontrato Roberto D’Ellera e perché ha deciso di lavorare al vostro progetto?

Abbiamo incontrato Roberto attraverso l’etichetta che ha distribuito il nostro album, gli abbiamo inviato dei provini che a lui sono piaciuti molto, li ha sentiti vicini al suo modo di fare musica. Successivamente il suo “darci una mano” in studio si è trasformato in una vera e propria collaborazione, fino alla presentazione ufficiale dell’album in cui ci ha fatto compagnia durante una serata per noi indimenticabile.

Oltre ai Radiohead e ai Sigur Ros che citate attraverso la vostra comunicazione stampa, ci sembra che la psichedelia dei novanta, quella di Spiritualized e Spaceman 3, emerga in modo evidente e creativo nel nuovo album. Come è arrivata questa mutazione di indirizzo?

In realtà il mondo della psichedelia ci ha sempre affascinato, i nostri ascolti sono molto disparati. Durante l’arrangiamento dei brani abbiamo lavorato sodo cercando di dare un sound nostro, personale, con i mezzi che avevamo. E’ stato un lavoro impegnativo, ma fortunatamente avevamo le idee abbastanza chiare su quello che volevamo ottenere, e siamo soddisfatti del risultato finale.

Noon – Heidi 12 A – Il video diretto da Alberto Mazzotta:

In “Rami” è presente una cover dei CCCP, un brano storico come “Annarella” con cui immagino non sia facile confrontarsi. Lo avete trasformato in una ballad lisergica. Perché avete scelto proprio questo brano?

Abbiamo scelto Annarella perché la riteniamo una delle canzoni più belle del repertorio italiano degli ultimi 30 anni, siamo cresciuti ascoltando CCCP, CSI e PGR.

Gli autori originali lo hanno sentito? Se si, cosa vi hanno detto?

Non l’hanno ancora ascoltato, ma grazie per lo spunto che ci hai dato!

C’è un contrasto interessante nella vostra musica, tra narrazione cantautorale e deriva dei suoni. Spesso evocativi, astrali, astratti. Come conciliate questi due aspetti?

Sono due aspetti essenziali per noi, cerchiamo di farli coesistere, ci piace l’idea di poter raccontare una storia sia attraverso i testi che attraverso la musica

La storia che volete raccontare genera il mondo musicale che poi ci gira intorno oppure accade il contrario?

Solitamente partiamo dalla storia, dal testo, per poi ricamarci sopra la parte musicale che ci sembra più evocativa per quelle parole.

Noon – Scatola 1 – il video diretto da Alberto Mazzotta

Avete veicolato la vostra musica con un sorprendente numero di videoclip, moltissimi per una band che ha all’attivo un EP e un full lenght. Significa, immagino, che vi fidate del mezzo? Quanto è importante per voi la relazione tra musica e immagini?

Sicuramente ci fidiamo molto del mezzo, oggi è quasi impensabile fare musica senza accompagnarla da un videoclip, inoltre siamo tutti quanti dei cinefili e degli appassionati di serie Tv e videoclip, quindi direi che la relazione musica/immagini è per noi fondamentale.

Tra questi videoclip alcuni sono davvero notevoli, mi riferisco al lavoro di Errico Palese per “Valdaro” e a quello di Pierfrancesco Marinelli con il video di Guerra Sugli Alberi, volevamo parlare proprio di quest’ultimo, potete raccontarci la lavorazione, il senso, la connessione con il brano e anche il modo in cui è stato realizzato, sembra un recupero di vecchi formati Video 8 oppure VHS….

Il video è interamente girato in VHS! La realizzazione del videoclip di “Guerra Sugli Alberi” è stata assolutamente fortuita e improvvisa: parlavamo con Pierfrancesco della possibilità di realizzare un videoclip per il brano, lui aveva da poco girato delle immagini con dei bambini in VHS per conto suo, appena ha ascoltato la canzone ha pensato che quelle immagini sarebbero state perfette per la canzone, e così è stato. Ha centrato in pieno lo spirito della canzone senza saperlo praticamente! Il brano parla dell’immobilità delle persone, dell’incapacità di fare qualcosa per cambiare la propria vita, speranza che risiede invece nelle nuove generazioni, nei bambini che attraverso il gioco, la condivisione e lo stare insieme possono cambiare il loro mondo e quello degli altri.

Noon feat. Roberto Dellera – Guerra Sugli Alberi – il video diretto da Pierfrancesco Marinelli

Avete vinto diversi premi, eppure ci riprovate con il Rock Contest, che tra le manifestazioni dedicate alla musica emergente è la più importante a livello nazionale. Cosa vi ha spinto verso questa scelta, e che tipo di apporto benefico pensate possa portarvi, al di la del fatto che vinciate o no la kermesse?

In realtà premi ne abbiamo vinti veramente pochi! 
Al di là della vittoria o meno, siamo già molto contenti di essere stati selezionati e di poter partecipare a questo bellissimo e serissimo contest. L’idea che ci spinge a partecipare a festival come questi è sicuramente la possibilità di far conoscere ad un numero di persone sempre maggiore quello che facciamo, e poi è bellissimo condividere il palco con band che provengono da tutta Italia. Ascoltare altre band provenienti da differenti realtà, scambiare idee, è un fattore di crescita molto importante per noi.

Noon, la scheda sul sito ufficiale del Rock Contest 2017

Bruno Martini
Bruno Martini
Bruno: una laurea in scienze politiche, musica italiana tra gli ascolti principali, e un amore viscerale per tutte le british invasion

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