lunedì, Dicembre 2, 2024

Amari – Kilometri (Riotmaker, 2013)

Una copertina in stile Autobahn non basta per dire siamo cresciuti, per uscire dai colori fosforescenti dei pettorali delle Scimmie d’Amore, per perdere la voglia di ballare e mettersi in un angolo del tourbus a suonare la chitarra su Moleskine d’annata. Sono passati tre anni da Poweri e sembra trascorsa un’eternità, per pubblicare poi un disco scarno, che poteva pure essere nato in 3 mesi (e forse le registrazioni e le pubblicazioni hanno avuto questo tempo d’attesa). In realtà passano due anni, dove forse l’aver premuto troppo sulle idee porta a tenerne poche, ma buone, e forse tenere poco di conto della musica. Per chi viene dal rap le parole sono la base, ma una volta che acquisti dimestichezza cerchi di far breccia anche e soprattutto con la base che le sorregge. Una sintesi costruttiva, verso un futuro che riserva altrettanti km rispetto a quelli fatti finora. Senza eccessi di synth, senza quelle melodie al basso in stile George Porter dei Meters, senza chitarroni tamarri. Un pop quasi british, qualcuno potrebbe dire banale, ma non è la musica la parte essenziale di questo disco.

Quasi 15 anni di vita passata insieme, tra Dariella, Pasta e Cero, e sembra quasi l’ora di posare la maschera di numi italiani del fenomeno indie e hipster (I Cani che saccheggiano Scimmie d’Amore nelle liriche, tutti gli sfottò degli USA anni ’80 poi diventati passivi clichè, i figliocci Chewingum che si sono sicuramente ispirati affondando le mani nel mare magnum della loro discografia). L’autocritica perde di ironia, gli anni ’90 si rivedono senza nostalgia ma con lucida cognizione: A Questo Punto fa commuovere perchè evade dalla retorica, tratteggia lontani segmenti di vita con neutralità, tutto il contrario dei lentoni di Pezzali. Un modo di raccontare le cose freddo ma non glaciale, accanto a basi a metà tra Zampaglione e Iori’s Eyes (la title-track). Anche un principio di rivalsa verso chi non c’era e si fa vittima delle proprie sconfitte (“ti hanno detto / che ero stronzo da bambino / mi dispiace che non c’eri dal principio”), una minima considerazione di come il mondo si vive dal di fuori pur rimanendo sempre in provincia, come novelli Salgari riguardo Mompracem, in Africa. Artisti del rimpianto, cantano in Il tempo più importante, ma c’è modo e modo di costruire l’arte su questi ricordi. Kilometri si pone come un episodio sintetico, forse non godibile a livello live, non fatto per intrattenere, ma per significare, dare solo dei contributi a livello di pensiero. Un passo in più notevole, ma occhio: Rubato, l’ultimo episodio dall’incipit à la Scissor Sisters, lascia intendere che questa non è la strada definitiva, che gli Amari non hanno cambiato pelle ma si sono presi una bella pausa artistica.

Elia Billero
Elia Billero
Elia Billero vive vicino Pisa, è laureato in Scienze Politiche (indirizzo Comunicazione Media e Giornalismo), scrive di dischi e concerti per Indie-eye e gestisce altri siti.

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