sabato, Aprile 20, 2024

Proxima di Alice Winocour: recensione

Con Proxima Alice Winocour delinea il percorso di un'astronauta interpretata da Eva Green come campo gravitazionale dove il femminile lotta per conquistarsi uno spazio di legittimità. Disponibile sul catalogo on demand di Sky fino al 18 aprile e presto disponibile in Blu Ray grazie a Koch Media. L'approfondimento

Proxima è un lungometraggio della regista francese Alice Winocour – suoi Augustine, Disorder e la sceneggiatura di Mustang – con le musiche del maestro Ryūichi Sakamoto. La protagnista Sarah (Eva Green), è una trinità esaustiva: donna, madre e astronauta, sostituta di un uomo che all’ultimo minuto non è potuto partire. Un insieme d’essere che ci anticipa un personaggio forte pronto a realizzare il sogno di una vita, la missione spaziale, verso un pianeta dove la claustrofobica differenza di genere non ha ancora visto la luce.

Una storia che accoglie, in modo sistematico e mai monotono, tutti i pregiudizi rivolti alla donna, la cui capacità e proattività sono costantemente messe in discussione. Il lungometraggio ci proietta, fin da subito, sul pianeta terra dove la figura femminile è, per antonomasia, debole e non in grado di eseguire mansioni per le quali è richiesta una certa forza, come quella dell’estenuante allenamento pre-missione.

Un viaggio verso un altrove che, paradossalmente, non viene mai mostrato e che diventa, dunque, simbolo di una lontananza e di un distacco difficili da colmare. L’allenamento dell’astronauta/donna/madre combacia elegantemente con l’allenamento quotidiano ed eterno della madre/donna/astronauta in un ambiente palesemente e volutamente maschile.

Proxima è anche una storia d’amore tra una madre e una figlia, insieme descrizione della separazione come luogo d’origine del senso di colpa . Il tema della donna in carriera, che è anche madre e moglie (ex in questo caso) è fortemente presente e non originale, ma solo perché estremamente reale. Una sognatrice che vuole essere modello di coraggio, passione agli occhi di una piccola sé, di una piccola donna nell’età in cui la paura dell’abbandono e la ricerca d’ispirazione si fondono e alimentano esaurendosi in un finale che strizza l’occhio al simbolico: una mandria di cavalli in corsa, liberi e veloci verso mete inesplorate.

Non un film sullo spazio come potrebbe essere facilmente inteso, sarebbe meglio parlare di un viaggio nello spazio personale di un’eroina fatta madre e viceversa. Molte le storie cinematografiche volte a esplorare la storia di giovani madri che lottano per conciliare lavoro e famiglia, così come le storie di donne astronaute, pensiamo a Sandra Bullock in Gravity o Anne Hataway in Interstellar.

L’ambizioso punto di vista della Winocour, però, è decisamente più concreto e più facilmente riconoscibile; molti i riferimenti all’ordinaria misoginia nei confronti della Persona nata donna che la regista dissemina sapientemente fin dall’inizio della pellicola. E il termine Persona viene pronunciato nel film, così asessuato da far tirare un sospiro di sollievo, dando l’illusione di aver raggiunto un equilibrio nello spazio ancora inesplorato, dove non si è più donne o uomini, ma Persone.

Il maschilismo resta tangibile, nelle frasi di ostentata ostilità accademica contro l’essere donna di Sarah, a cui viene affidata una grande responsabilità, ovvero la sopravvivenza altrui.

Responsabilità impensabile per Mike (Matt Dillon), il personaggio grondante stelle e strisce, eppure la Winocour non demonizza la figura maschile. Mike e Sarah si incontrano distanti crescendo vicini, come un fratello e una sorella in un processo di graduale trasformazione.

La differenza di genere nella sua forma più pura e risaputa non è, però, totalizzante. Un sentimento accessorio gender free è quello dell’ansia, sia quella generale legata all’imminente partenza, sia quella più intima e delicata legata al senso di colpa di Sarah costretta ad allontanarsi dalla figlia che, come intuiamo, ha già navigato il trauma del divorzio dei suoi genitori.

Ed è questo rapporto d’amore che costruisce la struttura narrativa del film, regalandogli un’eleganza di sentimento che è insieme accogliente e travolgente: il susseguirsi degli eventi ci viene raccontato dalle parole di Sarah che sono scrittura (una sorta di diario lirico) e vlog. Escamotage che presta immagini e parole a un sentimento difficile da esprimere in narrazione drammatica. L’imminenza del viaggio permette alla protagonista e al film di sezionare il pianeta terra mostrandone la forma elementare, quella che nell’ordinario può essere superficialmente definita banale.

Sarah può e riesce a romanticizzare il suono più elementare, come quello della pioggia e degli uccelli senza risultare struggente o artificiosa. Così come la regista riesce a non escludere la presenza scenica di un’attrice visivamente importante come Eva Green senza però renderla dirompente. La inserisce, insieme al racconto, in un piacevole e studiato equilibrio che non lesina empatia.

Molti gli elementi in comune con il film di Damien Chazelle su Neil Armstrong, First Man, soprattutto nei dettagli che fanno da cornice ai momenti pratici pre-lancio, ma se ne distacca audacemente grazie alla sua prospettiva femminile.

Stella (Zelie Boulant), mai nome fu più evocativo, è un altro grande personaggio femminile del film, che veste i panni di una bambina/figlia che si dimena tra il bisogno di avere una madre sempre al suo fianco e insieme un’eroina a cui ispirarsi.

Il lungometraggio ricorda Valentina Tereškova e si chiude rendendo omaggio a tutte le altre donne astronaute, ricordandoci che la tuta spaziale è grande abbastanza per accogliere maternità e insicurezze.

Il maschile, abituato a svalutare il femminile per dimostrare a se stesso il proprio potere, rimarrebbe letteralmente «spiazzato» nel momento in cui una donna dovesse dimostrargli non solo di trovarsi al suo stesso livello ma, addirittura, di avere molto da insegnargli. (Aldo Carotenuto)

Proxima, il Blu Ray e il DVD Koch Media

Proxima è disponibile on demand sul catalogo Sky, ma solo fino al prossimo 18 aprile. Koch Media, sempre durante aprile, rende disponibile il Blu Ray e il DVD del Film diretto da Alice Winocour a partire dal 22 del mese. Di seguito le foto del Packaging e i dettagli tecnici

Audio: Italiano / Francese 5.1 DTS Dolby Digital
Video: 16:9 1.85.1
Sottotitoli: italiano
Disponibile dal 22 Aprile 2021

Proxima di Alice Winocour (Francia, Germania 2019)
Interpreti: Eva Green, Matt Dillon, Sandra Hüller, Lars Eidinger, Jan Oliver Schroeder, Nancy Tate, Aleksey Fateev, Zélie Boulant, Birger Frehse, Grégoire Colin
Sceneggiatura: Alice Winocour, Jean-Stéphane Bron
Fotografia: Georges Lechaptois
Montaggio: Julien Lacheray

Amalia Cipriani
Amalia Cipriani
Amalia Cipriani ha una laurea magistrale in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale conseguita all'Università di Bologna. Ha frequentato un Master in promozione e digital Marketing per il Cinema. Oltre che per indie-eye, scrive di cinema per altre realtà online

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