Ca’ Foscari Short Film Festival 2012: terza giornata e premiazioni

1224

Nell’ultima tranche di corti in concorso al Ca’ Foscari Short Film Festival spicca prepotentemente Lucky seven, della tedesca Claudia Heindel, un’opera dura, feroce e suggestiva. A Derry, città dell’Irlanda del Nord nota per essere stata teatro dei tragici scontri del Bloody Sunday, un gruppo di adolescenti allo sbando spende le giornate ricercando affannosamente un modo per ammazzare la noia e per dar sfogo alla rabbia. Quasi dei rebels without a cause votati alla (auto)distruzione, mossi da una furia cieca, alla quale non sanno dare un nome; studiati e pedinati con spietata lucidità dalla regista che sa trasmettere con fedeltà le contraddizioni di un’età difficile, senza alcuna comoda assoluzione. Dal punto di vista formale, una lezione di rigore e di puntualità dell’immagine che si avvale di una perfetta sincronia tra contenuto narrativo ed espressione visiva. In tutt’altra direzione il corto spagnolo Historia muerta, di Fran Mateu, viaggio gotico in due epoche diverse, sospeso tra romanticismo e pseudomaledettismo, che riprende ingredienti dei serial per teenager con cadenze orrorifiche. Quell’estate al mare, delle italiane Anita Rivaroli e Irene Tommasi, è una rievocazione degli anni ’60: il racconto della vacanza di un gruppo di orfani accolti in una colonia estiva della Riviera Adriatica. Un lavoro un po’ fuori dalla logica di sintesi estrema caratteristica del corto, con un lessico visivo piuttosto elementare che fa pensare alla fiction televisiva di casa nostra. Incantevole, al contrario, l’opera d’animazione Štormovoe predupreždenie, della kazaka Aleksandra Šadrina, una storia sulle difficoltà di comunicazione di sentimenti tra due persone timide. La prevalenza di colori tersi (binomio di azzurro e varie gradazioni del bianco) mira a ricreare un mondo di candore e innocenza, fatto di cose semplici quanto importanti. Ottima la stilizzazione grafica dei personaggi, grazie alla quale la regista riesce a infondere un alto gradiente espressivo con pochi e rapidi tratti. Interessante anche la sperimentazione sul sonoro svolta nel corto tedesco Sonor, di Levin Peter. Si tratta di un documentario in cui due persone confrontano le loro differenti percezioni del suono. Un percorso di ricerca sulle possibilità di significazione della traccia acustica, attraverso un processo di verbalizzazione e discussione delle impressioni evocate dai rumori, che culmina nella creazione strumentale in studio. Un corto che senz’altro non deluderà gli specialisti del campo.

Apele tac di Anca Miruna Lazarescu ci trasporta nel 1986 raccontandoci l’odissea di Gregor e Vali, due rumeni che vogliono espatriare. Non sembrano stimarsi, ma volenti o nolenti devono fare gioco di squadra. Un corto à bout de souffle che, in quanto a tematiche, ricorda Welcome di Lioret; con un protagonista immerso in un mondo ostile,  di persone che, non avendo nulla da perdere, sono pronte a tutto pur di raggiungere il proprio obiettivo. Splendida fotografia e ritmo narrativo teso per uno spaccato sociale davvero coinvolgente, privo di qualsivoglia retorica e carico di verità.

Premiazioni:

La giuria, composta da Irene Bignardi, Pappi Corsicato e Rachid Mohamed Benhadj ha assegnato il premio del concorso internazionale di questa seconda edizione Ca’ Foscari Short Film Festival a Le jour où le fils de Rainer s’est noyé del francese Aurèlien Vernhes-Lermusiaux. Il concorso Istituti Superiori del Veneto è stato vinto dalla classe IV AIAG di Arti Grafiche (Treviso) con il suo Italia 150°.

La Viral competition, gara dove si è potuta saggiare la capacità degli studenti partecipanti di concentrare un tema (i tre argomenti assegnati dai coordinatori del festival erano: rifiuti, in senso letterale o metaforico; reinvenzione delle immagini; il nudo degli oggetti) in pochissimi fotogrammi (durata massima consentita 30’’) e senza l’ausilio dei dialoghi, è stata vinta dal corto, anzi cortissimo, di Francesco Del Zotto e Michelangelo Zoppini.

Il Premio Volumina, riservato alle opere del concorso internazionale e attribuito da una giuria di studenti Ca’ Foscari preseduta da Carlo Montanaro, è andato ad Apele Tac della regista rumena Anca Miruna Lazarescu, mentre il Premio Raro Video è stato assegnato a Štormovoe predupreždenie, della regista kazaka Aleksandra Šadrina.

Il Premio Pasinetti, destinato ai concorrenti del concorso Istituti Superiori del Veneto, è stato conferito a Nemici di Giuseppe Pellegrinotti Mari

Conclusioni:

Dopo la riuscita edizione del 2011, anche quest’anno Roberta Novielli, organizzatrice dell’evento,  ottiene un’importante vittoria con il Ca’ Foscari Short Film Festival 2. Ricordiamo le peculiarità di questa manifestazione:  è il primo festival del corto in Europa interamente gestito da un’istituzione accademica; i partecipanti non sono professionisti ma future promesse della settima arte, provenienti dalle scuole di cinema di tutto il mondo. Nell’edizione 2012 si è potuto constatare un dato molto importante inerente ai fondi destinati alla cultura nei diversi paesi del mondo: attraverso il raffronto fra le diverse opere in concorso, è apparsa evidente la condizione in cui versa il settore cinematografico italiano. Saltano all’occhio le grandi potenzialità di mezzi delle scuole tedesche, francesi e indiane, a differenza di quelle di casa nostra: queste ultime molto spesso hanno presentato progetti e idee brillanti che però non hanno trovato budget adeguati, utili a dare maggior cura estetica ai lavori. Ci si augura che l’entusiasmo e la grande serietà dell’impegno dimostrato dai ragazzi italiani in concorso, che hanno investito il meglio delle proprie energie nei loro progetti filmici, sia ripagato dalle istituzioni con più concrete aperture di credito, non soltanto e non sempre metaforiche.