Fabrizio Coppola, la foto-intervista @ Indie-Eye

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Tornando al discorso del rock americano, ho trovato un possibile parallelismo, tra Springsteen che canta della sua City Of Ruins seguita da una The Rising e ciò che invece tu hai scritto in questi anni su Milano, per poi arrivare a Respirare Lavorare e ad altri brani che parlano di voglia di sopravvivere e di riscattarsi. Che ne pensi di questa interpretazione?
È un’interpretazione che mi lusinga, naturalmente. Penso che sia così: c’è il momento in cui va bene lamentarsi, poi c’è il momento in cui bisogna smettere di lamentarsi. Le prime due canzoni del disco sono esattamente questo processo: in La Stupidità mi lamento, in Respirare Lavorare cerco di affrontare il problema. Poi è tutta la vita che mi dicono che ricordo Springsteen, non è una cosa che mi dà fastidio, è anzi una cosa che mi fa molto piacere, dato che è un artista che amo e di cui apprezzo tantissime cose; però, tornando al discorso di prima, quando vedono un cantautore rock con la chitarra elettrica è facile che scattino le categorizzazioni.

Parliamo di qualche canzone del disco, partendo dalla mia preferita, cioè La Mia Rovina. Come è nata? Cosa ti ha spinto a scriverla?
Come tutte le canzoni non sai esattamente cosa ti spinge a farle, arrivano. Posso dire due cose su questa canzone: da un lato, forse è la prima canzone in cui veramente affronto il tema amoroso in sé, dei personaggi della canzone parlo soltanto dei loro sentimenti, non sappiamo chi sono, cosa fanno, tutto quello che sappiamo è in relazione alla situazione sentimentale; ed è una canzone a cui sono particolarmente legato per diversi motivi, perché è una delle cose più dirette che sia mai riuscito a scrivere, e sono contento di questo perché credo che la summa della cultura pop sia la capacità di inventarsi dei mondi in tre minuti, dei mondi sonori e quelli legati a personaggi e a un racconto. Ed è una canzone che sta piacendo tantissimo, me ne sto rendendo conto; quindi piace a me, piace alla gente, non posso che esserne contento.

Due brani presenti sul disco c’erano già nell’EP di due anni fa. Mentre La Stupidità è rimasta nella stessa versione, L’Altalena invece è cambiata molto, da piano e voce a versione elettrica. Come mai questo cambiamento? Non ti soddisfaceva del tutto la prima versione o pensavi che si adattasse meglio al disco rifatta in questo modo?
In realtà la versione elettrica, non la stessa che c’è sul disco ma una arrangiata in maniera un po’ diversa, è precedente a quella che c’è sull’EP. Questo provino elettrico che avevo mi piaceva molto ed era un arrangiamento che esaltava ancora di più le caratteristiche inglesi della canzone, che ci sono. Poi per l’EP l’ho fatta pianoforte e voce perché l’ho provata un paio di volte e mi sembrava molto convincente. Non so dire quale mi piaccia di più; è una canzone strana, credo abbia bisogno di pochissimo, sta in piedi e dice quello che deve dire, funziona comunque.

Sull’EP c’era anche L’ultima battaglia, che cita Waterloo, ma che sul disco non c’è…
Io originariamente avevo sei canzoni che si chiamavano o citavano Waterloo; L’Altalena in origine si chiamava Waterloo, poi c’è la Waterloo elettrica, c’è Waterloo che è L’Ultima Battaglia e poi un altro paio di canzoni sul tema. Quando scrivo sono ossessivo, se mi viene un’idea continuo a scrivere finché non diventa esattamente ciò che voglio che sia. Un’altra cosa che molti hanno notato, per esempio, è che il disco comincia con La Stupidità, poi attacca Respirare Lavorare e il primo verso dice “è la stupidità che ti uccide“. Secondo me quando scrivi e hai un’idea che ti sembra buona, devi usarla, devi trovarle il vestito giusto. Quindi L’ultima battaglia non c’è perché stava benissimo sull’EP, a conclusione di quell’EP, ed era una perfetta introduzione a quello che sarebbe stato il disco, tanto è vero che nel live la prima canzone che suono ogni sera è proprio L’Ultima Battaglia. Ed è perfetta, se pensi che Waterloo in realtà è un disco che parla del dopo, mentre con L’Ultima Battaglia siamo ancora nel mezzo dello scontro, per cui ci sono riferimenti a feriti, cannoni ecc. (continua alla prossima pagina…)