Fabrizio Coppola, la foto-intervista @ Indie-Eye

3183

I pezzi per il disco dei Junkyards li hai scritti in una settimana, hai già nuovi brani pronti che hai suonato in alcune delle prime date del tour, ho letto che hai scritto anche un paio di romanzi di futura uscita. Questa voglia di scrivere da dove arriva?
Non ho voglia, semplicemente con gli anni ho capito che questa è una cosa che ho ed è una cosa che non intendo sprecare, perché posso dire che questa è la cosa che dà dignità alla mia vita. Con gli anni ho capito che è una cosa a cui devi dare molto, devi nutrirla, per cui fai molto lavoro ma devi anche aspettare che arrivi il momento. Nel frattempo, con tutta l’umiltà e la frustrazione, ti metti al pianoforte, alla chitarra o al computer a scrivere, scrivere, scrivere. Sul fatto dei romanzi è come per il disco in inglese, io ho sempre avuto una grande passione per la scrittura, però la concezione pop della musica che ho io ti impone dei limiti che io cerco di abbattere per quanto possibile; però poi raccontare una storia di più ampio respiro con un romanzo è sicuramente affascinante perché puoi contare su una serie di particolari che vanno a comporre il quadro generale. È una cosa che ho sempre voluto fare e quindi l’ho fatta. Anche quella è una dote che sto nutrendo.

Ultima domanda: come ti vedi tra dieci anni?
Da un certo punto di vista, così come sono ora. Sempre insoddisfatto e curioso; insoddisfatto nel senso di uno che ha fame, quindi di uno che continua a cercare. Mi auguro poi di continuare ad avere questa fame, che mi permette di mettere in luce le parti di me di cui sono più orgoglioso. Spero di tenere viva questa fiamma.

Fabrizo Coppola in Rete

La foto Gallery Completa di Francesca Pontiggia: