giovedì, Maggio 2, 2024

Twin Peaks 2016: ci sarà una traccia narrativa centrale molto solida, le anticipazioni di Mark Frost

Mark Frost, creatore storico di Twin Peaks insieme a David Lynch, e di nuovo in squadra per la nuova serie di nove episodi che sarà trasmessa nel 2016 da ShowTime, in queste ore ha fornito moltissime informazioni alla stampa americana.

Alla rivista Deadline ha raccontato che l’idea era già in cantiere nel 2007, ai tempi dell’edizione DVD del noto Gold Box e che molti dei vecchi personaggi torneranno, così come ne emergeranno di nuovi.

Alla domanda se Kyle MacLachlan sarà ancora il centro della serie, cosi come durante gli anni gloriosi della ABC, Frost ha risposto in modo del tutto evasivo dicendo che presto o tardi sarà rivelato anche questo dettaglio; per niente convinto, il giornalista di Deadline ha incalzato chiedendo cosa fosse successo all’Agente Cooper nella foresta, e Frost ha risposto: “Lavorando su Twin Peaks abbiamo sempre cercato di non dire agli spettatori che cosa pensare e in che modo farlo, oppure indicare una via univoca per interpretare i fatti. La storia deve parlare per se stessa e lasciare uno spazio contributivo all’intelligenza dello spettatore. Per questo non mi piace rispondere in modo così specifico alle domande, e David la pensa come me. Penso solo che ci siano molte cose che gli spettatori avrebbero voluto conoscere attraverso gli anni, se porranno sufficiente attenzione, queste cose potrebbero essere soddisfatte

Frost ha anche aggiunto che la serie non si limiterà al caso di Laura Palmer, proprio perchè il mistero è molto più ampio, esattamente come tutte le linee narrative che Twin Peaks ha sempre incluso fino ad ora.

Nonostante questa nebulosità di fondo, Frost ha risposto al contrario in modo molto preciso alla domanda di un possibile crimine centrale all’interno della nuova serie: “Si, ci sarà una traccia narrativa centrale molto solida

Deadline a un certo punto allude alla terza serie ABC mai realizzata, come se le idee per questa nuova potessero, eventualmente, provenire da quel ceppo; Frost ha risposto prontamente che è passato molto tempo, e che al di là di alcune possibili suggestioni, tutto quello che è sul piatto è completamente nuovo e fresco.

Sulla presenza o meno di Angelo Badalamenti per la musica, Frost non ha confermato, dicendo che riguardo a questo è Lynch che dovrà sentirsi a suo agio per una scelta del genere.

Sulla scelta di Showtime, Frost ha aggiunto che l’esecutivo in carica per l’emittente era quello attivo presso ABC 25 anni fa, ovvero Gary Levine 

Hitfix, poche ore dopo, ha cercato di approfondire alcuni aspetti chiedendo se Frost se la sentiva di confermare che Lynch avrebbe diretto realmente tutti e nove gli episodi della serie, del resto, ha incalzato il malizioso giornalista “non è che David abbia diretto così tanto negli ultimi quindici anni“.

Frost ha confermato raccontando una scenetta destinata a diventare un culto “mi ha guardato con quello sguardo deciso dicendo, si Mark devo dirigerli tutti. E io gli ho risposto, certo caro, falli tutti, scrivili tutti e girali tutti; ed è probabilmente è quello che farà

Sulla possibilità che la nuova serie possa essere fruibile anche per i neofiti, Frost ha risposto dicendo che Showtime probabilmente potrebbe trasmettere nuovamente tutti i vecchi episodi prima di partire con l’emissione della nuova serie, e che questo potrebbe essere d’aiuto, ma allo stesso tempo ha affermato di esser sicuro sull’acquisizione di nuovi fan che nei ’90 non avevano l’età della ragione.

E il doppio cattivo di Cooper, ovvero quella scena di possessione alla fine dello show originale? Come la mettiamo con lui? Era forse già allora un’ipotesi per accendere la miccia della terza serie?

Frost ha confermato che le intenzioni erano quelle e che avrebbero fatto qualsiasi cosa perchè la ABC dicesse di si all’inizio di una terza serie. Allo stesso tempo, ha aggiunto Frost, si è tramutato in un ottimo punto d’arresto, perchè se non potevamo andare da nessuna parte, allora andava bene un punto esclamativo alla fine del discorso. Adesso abbiamo la possibilità di scrivere la prossima frase.

TVLINE ha chiesto brutalmente a Frost se il progetto fosse un remake o un sequel. Frost ha risposto seccamente: Non è un sequel, la storia continua; i semi del percorso sono già piantati.

Alla domanda se la frase di Laura Palmer rivolta all’agente Cooper alla fine della prima serie nella Red Room, quella appunto sulla quale la rete è impazzita viralmente: “Ci vedremo di nuovo tra 25 anni“, fosse una coincidenza, Frost ci ha giocato sopra dicendo “quando vedrai, saprai”

Sempre in relazione all’idea che questa sia una terza serie, Frost ha aggiunto che non è il modo esatto in cui è stata pensata, perchè Frost stesso vede Twin Peaks come un romanzo del quale è stata filmata ogni pagina. In questo caso è come se fosse stato rinvenuto un nuovo volume della saga da portare in vita.

Sui problemi nati durante la lavorazione della seconda serie, diversa dalla prima e non troppo apprezzata dalla ABC Frost ha risposto dicendo che le intenzioni sono quelle di avvicinarsi al livello della prima serie da un punto di vista, si presume, strutturale, proprio per questo e per mantenere questa coerenza ha nuovamente confermato l’intenzione di Lynch nel dirigere tutti gli episodi e la co-produzione tra i due, insomma un controllo assoluto che sembra garantito.

Leggi anche Twin Peaks: una promessa mantenuta

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è un videomaker e un Giornalista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana. È un critico cinematografico regolarmente iscritto al SNCCI. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e new media. Produce audiovisivi

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