Nevia, il primo lungometraggio di Nunzia De Stefano nella sezione Orizzonti di Venezia 76
Nunzia De Stefano nasce a Napoli. Dal 2008 al 2018 collabora con Matteo Garrone per i film Gomorra, Reality, Il Racconto dei Racconti e Dogman. Nevia è il suo primo lungometraggio, in concorso nella sezione Orizzonti della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e racconta di una diciassettenne diventata grande prima ancora di esser stata bambina.
Minuta e acerba, è un’adolescente caparbia, cresciuta con la nonna Nanà , la zia Lucia e la sorella più piccola, Enza, nel campo container di Ponticelli. Nevia cerca di farsi rispettare in un mondo dove nascere donna non offre nessuna opportunità , anzi: lo sa, e si protegge da quella femminilità che incombe su di lei nascondendosi dentro vestiti sportivi e dietro a un atteggiamento ribelle. Le sue giornate trascorrono tutte uguali, tra piccoli lavoretti e grandi responsabilità , i contrasti con la nonna e la tenerezza per la sorella.
Finché un giorno l’arrivo di un circo irrompe nella quotidianità della ragazza, offrendole una insperata possibilitÃ
“Se l’adolescenza è il periodo decisivo per la costruzione dell’identità e della personalità di un individuo, è anche il più controverso, e i ricordi della mia giovinezza appartengono proprio ai dieci anni vissuti in un container nella periferia di Napoli – racconta Nunzia De Stefano – quando il terremoto degli anni 80 costrinse la mia famiglia a sfollare in un campo improvvisato, in attesa di una sistemazione adeguata. I giorni diventarono mesi e i mesi anni, ma la casa popolare non è mai arrivata e abbiamo imparato così ad adattarci a quella situazione drammatica, cercando di ristabilire una quotidianità perduta e abituandoci a vivere dignitosamente anche con quel poco che avevamo. Nel frattempo, generazioni sono andate e venute, ma i campi container ancora esistono: si sono tramutati in un piccolo mercato immobiliare di serie Z che offre spesso un tetto ai rifugiati di altre sfortunate realtà .
Allo stesso tempo, però, credo sarebbe un limite ricercare solo nella mia autobiografia il valore di questa storia. Quello di Nevia è un racconto di formazione, la descrizione delle peripezie e dei tanti ostacoli che si frappongono tra una giovane adolescente di diciassette anni e la conquista di una libera e matura consapevolezza di sé. Il contesto rappresenta soltanto lo sfondo di una vicenda che spero riesca ad acquisire un significato universale. Nevia è una ragazza che, come tante sue coetanee, combatte contro un destino che sembra già scritto, dalla famiglia o dalla società : è una Cenerentola moderna ma senza principe azzurro, che cerca con caparbietà e risolutezza il proprio posto nel mondo”