lunedì, Aprile 29, 2024

Me First and the Gimmie Gimmies – Are We Not Men? We Are Diva!: la recensione

Non c’è limite al trash, se consideriamo quelle teste calde dei Me First and the Gimmie Gimmies, supergruppo attivo da quasi vent’anni (!), capitanato da Fat Mike dei NOFX, Joey Cape dei Lagwagon e dal crooner Spike Slawson. In ordine cronologico, la band ha pensato bene di rivisitare in chiave punk rock moderna, in ordine cronologico, i classici anni settanta e ottanta del pop rock, le colonne sonore di film e musical dello stesso periodo, gli anni sessanta folk, il funk e l’R’n’B, il country, alcune hit giapponesi cantate in lingua. Lo scorso 13 maggio è uscito l’ultimo capitolo tematico della cara banda di balordi, Are We Not Men? We Are Diva!, parafrasando i Devo per introdurre il tema “women only”, solo cantanti ammesse al tritacarne punk.

La formula estetica e musicale non cambia: cretini come sempre, glitterati dalle chitarre all’abbigliamento, i cinque statunitensi tengono solo la struttura melodica di queste tracce extra pop e le abbelliscono solo con chitarre hardcore, batteria pestona e il cantato veramente potente e intonato dell’ex magazziniere della Fat Wreck Chords (questa la vecchia professione di Slawson, destino simile a quello di Brian Johnson con gli AC/DC). Non c’è troppo da dire se non che la formula è ampiamente collaudata, priva di difetti notevoli, testata live e in studio.

I vantaggi di non tirare fuori canzoni proprie, divertirsi finché possibile, e tutte le altre pazzie che ti aspetteresti da un gruppo del genere, va un po’ a cozzare con il reale senso dell’operazione. Chi si metterà ad ascoltare con serietà e un minimo di coscienza queste canzoni potrebbe pensare di tutto. Ad esempio, che per fortuna ci sono i MFGG a svecchiare quella lagna di The Way We Were di Barbra Streisand o quell’appiccicoso e melenso pezzo di Karma Kameleon (notare come anche Boy George sia stato inserito tra le “dive”). Si può anche credere che il disco possa non avere senso se ci viene propinata l’ennesima cover di Believe di Cher o I Will Survive di Gloria Gaynor: a che pro? Solo le cover delle nuove leve come Christina Aguilera e Lady Gaga tolgono l’amaro dalla bocca in questi momenti. Si può anche pensare che questa sia un’operazione di recupero di pezzi in fondo degni di essere riascoltati, anche da parte di chi non poteva essere presente in quegli anni. Rientrano tra quei pezzi Top of the World dei Carpenters e On the Radio di Donna Summer.

Are We Not Men?… potrebbe contenere tutti questi significati a seconda delle tracce che pensiamo in considerazione. Oppure, guardando veramente in faccia il sornione Fat Mike, potrebbe non averne altri se non quello di fare del sano Punk in Drublic.

Elia Billero
Elia Billero
Elia Billero vive vicino Pisa, è laureato in Scienze Politiche (indirizzo Comunicazione Media e Giornalismo), scrive di dischi e concerti per Indie-eye e gestisce altri siti.

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