giovedì, Dicembre 12, 2024

Raistereonotte – Il libro. A cura di Giampiero Vigorito: recensione

Raistereonotte, Il programma notturno di Radio Rai nel periodo dal 1982 al 1995 in un libro curato da Giampiero Vigorito e con il contributo dei numerosi conduttori che animavano il palinsesto notturno di Radio Rai a reti unificate. La recensione del volume edito da Iacobelli Editore

Stereonotte era un amalgama unico. Nel palinsesto di Radiorai, ma anche in relazione all’evoluzione delle Radio Libere, fino all’interconnessione dei network che si affacciavano sull’intero territorio nazionale. Unico si diceva, perché arrivava dopo l’attenta osservazione di quell’esperienza privata e selvaggia che caratterizzò la modulazione di frequenza dopo il 1974.
La creatura di Pierluigi Tabasso, a partire dal 1982, capitalizzava quella rivoluzione disordinata, offrendo argini narrativi ben precisi, senza porre alcun confine.
Questo equilibrio tra forma e sperimentazione, lo spiega bene Carlo Massarini nella sua prefazione al libro curato da Giampiero Vigorito e dedicato al programma trasmesso a reti unificate.

Quello che esisteva prima di Stereonotte era una ricerca, spesso arditissima, dell’interstizio e del possibile, ovvero la definizione di uno spazio “altro” dedicato alla musica, capace di aprire lo sguardo su territori sonori ancora inesplorati e sospeso tra l’interesse crescente degli ascoltatori e la diffidenza delle strutture Rai.

Tabasso, come racconta Marilisa Merolla nel suo fondamentale contributo, osserva altri fermenti, assimila la lezione delle radio straniere e trasferisce sul progetto una vastissima esperienza, inclusa quella più sperimentale di Radio Tre affidata alla direzione di Enzo Forcella.

In parallelo al lancio di Rai Stereo Uno e Rai Stereo Due nasce Raistereonotte, la copertura di un’amplissima fascia notturna fino alle sei del mattino. Un format esteso, libero, ma ogni volta ritagliato sulla personalità, competenza e capacità di visione dei numerosi conduttori che si sono avvicendati in questa straordinaria avventura sonora e narrativa.

Che si sia trattato anche di forza e seduzione del racconto è chiarissimo dal modo in cui è stato organizzato il volume in oggetto. Un insieme di testimonianze e di frammenti assemblati seguendo l’andamento di un documentario, dove l’unica possibilità di avvicinarsi ad una ricostruzione fedele di quell’esperienza, passa attraverso la narrazione di un frammento, il ricordo di una risonanza, l’idea di conduzione come piccolo, grande rituale sciamanico.

I due contributi per ogni conduttore, danno corpo ad un ricordo della radio e ai riferimenti musicali legati a preferenze, brani trasmessi, nuove sonorità da condividere. Ma è proprio la “rimessa in scena del vissuto” a creare una vera e propria mitopoiesi degli anni migliori di Raistereonotte, con un’aneddotica vitale, divertente e alla ricerca della commozione intesa proprio come movimento collettivo.

Tra gli ascoltatori che riconoscono improvvisamente una delle voci notturne e il dialogo che si instaura tra colleghi, tecnici, figure di passaggio nella notte o in una birreria senza nome, l’energia connettiva è sempre quella della narrazione musicale.

Nell’ipotesi che le nuove forme del racconto “on demand”, perdano consistenza proprio a causa di una ripetibilità statica, l’idea di potersi sintonizzare con un flusso di energia istantanea ed irripetibile, è emozionante come l’esperienza delle storie a veglia. Perché nella relazione collettiva e personale con il DJ, ci si affida ad un narratore che gioca con il tempo e con il concetto di durata con un rimario ogni volta diverso, sorprendendoci al di qua delle aspettative possibili.

Il lavoro di tessitura compiuto da Vigorito è davvero emozionante sotto questo punto di vista, perché consente di farsi un’idea del flusso nonstop di Stereonotte grazie alla frammentazione episodica e individuale del “programma” che ciascun conduttore aveva nel cuore.

Si racconta quella radio, dal 1982 al 1995, che non esiste più per intensità e scambio, dove la relazione con l’ascoltatore era un gioco alchemico tra prossimità e distanza, senza quella necessità di svelamento che ha reso pericolosamente concentrici i mezzi di condivisione di massa. Quei suoni e quelle voci davano corpo alla dimensione inabitabile della notte, più lieve per chi voleva viversela.

Chi era in ascolto, leggendo queste pagine potrà fare un salto dalla parola al suono, chi non c’era, immaginarsi più libero dalla dittatura degli algoritmi.

Raistereonotte -Il Libro – A cura di Giampiero Vigorito (Iacobelli Editore 2020)
Prefazione: Carlo Massarini
Contributi: Luca De Gennaro, Marilisa Merolla, Fabrizio Stramacci, Gaetano Barresi, Govanni de Liguori, Ernesto Assante, Marco Boccitto, Stefano Bonagura, Giuseppe Carboni, Alberto Castelli, Luciano Ceri, Marco Cestoni, Massimo Cotto, Carlo De Blasio, Patrizia De Rossi, Teresa De Santis, Emiliano Li Castro, Felice Liperi, Stefano Mannucci, Massimo Mapelli, Max Prestia, Alex Righi, Enrico Sisti, Fabrizio Stramacci, Ida Tiberio, Giampiero Vigorito, Il ricordo dei conduttori scomparsi, Il ricordo degli ascoltatori, I commenti dei personaggi famosi
Editore: Iacobelli Editore
Pagine: 320 + inserto colore di 32 pp
Formato: 13,8 x18,6
Prezzo Consigliato: 19 Euro sul sito dell’editore

Giampiero Vigorito inizia la sua carriera giornalistica nel 1977, quando entra come collaboratore nella rivista musicale Popster. Per molti anni, dal 1983 al 1994, ha condotto RaiStereonotte, il programma notturno di Radio Rai. Nel 1981 è stato coautore per L’Enciclopedia del Rock di Teti Editore, ha pubblicato il libro Genesis con la Gammalibri nel 1982 e ha collaborato a La Grande Enciclopedia di Rockstar del 1987. Dal 1994 al 2001 ha diretto il mensile musicale Rockstar. In televisione è stato ospite di Quelli della Notte e ha collaborato ai testi per i programmi di Renzo Arbore DOC Offerta Speciale e International DOC Club. Dal 2001 ha presentato sulle tre reti radiofoniche della Rai trasmissioni come Radiouno Music Club, Zona Cesarini, Storyville, Fuochi, Baobab, Prima del Giorno, File Urbani, Passioni e Vite Che Non Sono La Tua. Nel 2012, in occasione delle Olimpiadi di Londra, ha scritto e condotto su Radio3 in 20 puntate il programma quotidiano Leggende Olimpiche; esperienza ripetuta due anni dopo con un ciclo di trasmissioni questa volta dedicato ai Mondiali di Calcio in Brasile intitolato Leggende Mondiali. Anche nell’estate del 2016, a ridosso delle Olimpiadi di Rio, ha ripreso il suo format Leggende Olimpiche su Radio3 in un nuovo ciclo di 16 puntate. Nel 2008 ha pubblicato per la Coniglio Editore il libro Burt Bacharach – The Book of Love. Nel 2014 ha curato il libro Xena Tango – Le Strade del Tango da Genova a Buenos Aires all’interno di un progetto musicale realizzato da Roberta Alloisio e il premio Oscar Luis Bacalov, pubblicato dall’etichetta Compagnia Nuove Indye. Dal 2013 è docente del Master in critica giornalistica dell’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma.

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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