venerdì, Aprile 26, 2024

A Spasso con Willy, un viaggio là dove finisce la terra. Anteprima al Lucca Film Festival 2019

In una galassia lontana lontana c’è un ragazzino che viaggia su un’astronave, il suo nome è Willy. I suoi genitori sono esploratori e lui è abituato a vivere così, i letti si rifanno da soli, una macchina si prende cura della sua igiene personale e il tempo lo trascorre a giocare con Flash Raider, un videogioco in cui combatte strani mostri pixelati.
Il viaggio si è concluso e finalmente può essere inserita la rotta di ritorno. Prossima fermata la Terra.

Una pioggia di meteoriti fa saltare i piani. Inizia una nuova avventura per Willy, scaraventato su un pianeta sconosciuto, triste e spaventato, ha un solo compagno di viaggio, Buck, un robot che ha come unico scopo mantenerlo in vita, tutelarlo e attendere insieme a lui di essere recuperato. Buck è un incrocio tra il droide R2-D2, fidato compagno di Luke Skywalker e V.i.n.cent, il simpatico robottino di Black Hole. È stranamente amabile quando cerca di empatizzare con il Signorino William, come abitualmente lo chiama, quasi fosse il suo maggiordomo, una serie di parametri lo aiuta a giudicare emozioni a lui sconosciute e a porvi rimedio. Istantanea è l’associazione con Baymax, quel paffuto gonfiabile bianchissimo, con gli occhi neri e la mania per gli abbracci.

Eric Tosti, il regista, sa farsi ispirare, e oltre a creare uno scenario futuristico perfetto sa raccontare una storia d’amicizia semplice e diretta. Willy incontra Flash, un simpatico incrocio tra un cane e un ippopotamo, che non gli volterà più le spalle dopo aver imparato ad amare le barrette al cioccolato. Come in E.T, Willy lo protegge e lo nasconde da Buck che non sa capirlo, non lo ritiene necessario alla missione. Ma Buck non è come gli adulti da cui doveva essere salvaguardata la creatura spielberghiana ma un robot che cerca di comprendere, interrogarsi su cosa davvero renda felice Willy.

Non sono le avventure o i pericoli che questo trio affronta, anche se alcune scene d’azione sono degne di The Fast and the Furious, ad affascinare lo spettatore ma la natura e i diversi paesaggi che attraversano lungo il loro cammino, la bellezza e la poesia che racchiudono. Un fantastico bestiario che iniziamo a studiare con gli stessi occhi appassionati del protagonista. Uno spazio fluttuante e vertiginoso che ci riporta indietro nel tempo e ci fa desiderare di essere scaraventati in un universo alternativo, in una storia che ci offra divertimento, brivido, sollievo e consolazione.

Come avrebbe detto Patricio Guzmán «a quel tempo ognuno di noi poteva trasportare nelle profondità delle proprie tasche l’universo intero», quando guardi A spasso con Willy fluttui nell’universo, ti avventuri in nuove scoperte, passeggi su un nuovo pianeta, ti riappropri di quello sguardo che avevi quando al cinema c’erano i Goonies e Ritorno al futuro.

Francesca Fazioli
Francesca Fazioli
Laureata nelle discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo, ha frequentato un Master in Critica Giornalistica all'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico e una serie di laboratori tra cui quello di scrittura cinematografica tenuto da Francesco Niccolini e Giampaolo Simi. Oltre che con indie-eye ha collaborato e/o collabora scrivendo di Cinema e Spettacolo per le riviste Fox Life, Zero Edizioni, OUTsiders Webzine

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