venerdì, Maggio 3, 2024

Titano Cinetour, il San Marino Film Festival in versione itinerante, 22-23 Maggio San Marino

mozzarella-stories (copy)Nella sezione lungometraggi sono in programma Plan-c:  Ronald è un detective col vizio del gioco. Un debito di 10.000 euro con lo strozzino cinese lo spinge ad un’alleanza criminale con due balordi per organizzare un colpo e svuotare le casse della bisca. Una carneficina non prevista è scatenata da uno dei due, fuori di testa tanto quanto l’altro è imbranato. La situazione precipita e Ronald, se non finirà nei guai, ci andrà molto vicino. Angoscia, senso di oppressione, claustrofobico girare intorno a sè stessi è quel che comunica questo viaggio in un universo urbano scomposto e di bassissimo profilo. Disoccupazione, alienazione, assenza di prospettive, atmosfere caliginose, colori spenti: siamo ad Amsterdam nord, periferia industriale di una metropoli europea. Con un tocco di leggerezza ironica in più farebbe pensare a Ken Loach, mentre la carneficina di Fargo torna subito alla mente, ma il tocco dei Coen è lontano. Qui scendiamo al gradino sottostante, finiamo nelle pieghe di un sottoproletariato urbano messo in scena con risvolti quasi splatter, in un’ esplosione incontrollata di pulsioni omicide che convivono con la meschina inettitudine di uomini segnati da un’intossicata rassegnazione alla banalità del male.

 Mozzarella Stories invece è  una vorticosa immersione in un mondo picaresco e cafone, dove il kitch domina incontrastato e piovono ovunque mozzarelle di bufala campana Dop: nella piscina per festeggiare il ritorno agli affari di Ciccio Dop dopo un periodo in galera, scaraventate fuori dai contenitori di polistirolo da brutti ceffi della mala per boicottare la produzione, scagliate come proiettili prima che arrivino quelli veri a pareggiare i conti. Tutto accade a queste mozzarelle, tranne che essere mangiate. Proprietario di ricche stalle dove pratica l’arte del casaro, Ciccio è un maestro, quasi un missionario dell’innesto della cagliata, che dà alla sua mozzarella il primato assoluto nel casertano. Fino all’arrivo dei cinesi, che venderanno il prodotto a metà prezzo. E’ la fine di un mondo, morire preso a fucilate dal camorrista di turno è il meno, per Ciccio Dop, senza più ragione di vita. Sangue e caglio a fiumi, canzoni napoletane a go-go, rutilare di dialoghi spesso incomprensibili, stretti fra il dialetto e l’urlo, Emir Kusturica mette il suo tocco e a Tarantino in certi momenti, forse, piacerebbe, ma l’insieme stenta a decollare, è un tale calderone di ingredienti che finisce per rovesciarsi a terra, come i contenitori del caglio quando ormai i cinesi sono arrivati a prendersi tutto.

Paola Di Giuseppe
Paola Di Giuseppe
Paola di Giuseppe ha compiuto studi classici e si occupa di cinema scrivendo per questo e altri siti on line.

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