sabato, Aprile 27, 2024

Barbara Pravi e Golshifteh Farahani, Marianne, un grido per la libertà delle donne

Esce oggi 8 Marzo il video di "Marianne". Cantata da Barbara Pravi insieme all'attrice iraniana Golshifteh Farahani, la canzone è un grido di libertà per le donne oppresse dalla violenza di stato e da tutti i fondamentalismi

L’artista apolide francese, parte iraniana e parte serba, torna a scavare le radici culturali che le appartengono, dopo l’iniziativa condivisa con Aida Nostrat.
Daughters of Cyrus si incuneava esplicitamene tra le istanze del movimento di liberazione delle donne iraniane, rileggendo un brano tradizionale del 1927 scritto da Mohammad Ali Amir Jahid e Morteza Ni Dawood.
Marianne” ospita l’attrice iraniana Golshifteh Farahani, di stanza in Francia e molto attiva per i diritti delle donne del suo paese.
Cantato in francese da Barbara Pravi e in farsi da Farahani, il brano è dedicato in parte a Marjane Satrapi, la cui figura diventa paradigma di tutte le donne comuni in lotta, oppresse dai regimi totalitari che hanno fondato il loro potere sulla paura e la repressione.
Parole evocative e durissime quelle di “Marianne” che si connettono alle rivolte e ai movimenti femministi iraniani, ma anche alla condizione delle donne Afghane e alla recrudescenza del fondamentalismo.
In questi giorni Ebrahim Raisi ha approvato il bilancio per intensificare le iniziative repressive in Iran.
L’obbligo di indossare il velo viene controllato attraverso applicazioni e metodologie orwelliane utilizzate per il sequestro delle auto, l’incarcerazione e le torture per chi viola le norme.
Un “apharteid” di genere che le due artiste descrivono anche attraverso le immagini del videoclip uscito oggi, 8 marzo 2024 e diretto da Elodie Filleul, collaboratrice stabile di Pravi sin dai tempi di Voilà.
La cantante e l’attrice si muovono in un limbo di luci e veli, cercando di stabilire una relazione tattile e visuale tra le pulsazioni inesorabili scandite tra la luce e il buio. Visione strobo e bombardamento sensoriale che segue l’incedere clubbing e world del brano, mentre viene simulato lo spazio senza uscita di un conflitto, quello di una prigione, la cancellazione operata dal potere su corpi e identità.

Tu craches sur les politiques 
Qui fondent notre monde sur la peur
Jusqu’à quand la haine et les fanatiques
Tueront tes frères et tes sœurs 

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è un videomaker, un Giornalista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana e un Critico Cinematografico iscritto a SNCCI. Si occupa da anni di formazione e content management. È un esperto di storia del videoclip e del mondo Podcast, che ha affrontato in varie forme e format. Scrive anche di musica e colonne sonore. Ha pubblicato volumi su cinema e new media.

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