giovedì, Marzo 28, 2024

Wave Pictures – If you leave it alone (Moshi Moshi – 2009)

if-you-leave-it-aloneA un anno dall’uscita di “Instant Coffee Baby” tornano i Wave Pictures con la loro nuova fatica, “If You Leave It Alone”. La proposta musicale della band non ha purtroppo subito stravolgimenti in questi dodici mesi. Come un anno fa ci troviamo davanti ad un calderone di influenze (meno brit e più folk in questo caso) mescolate con tanta ironia ed un approccio puramente lo-fi, con molte registrazioni che danno l’impressione di essersi basate sul “buona la prima”.
Approccio già utilizzato da molte band in passato e quindi per nulla rivoluzionario; se a questo aggiungiamo che la sensazione che emerge più spesso durante l’ascolto è quella di essere davanti a una band in sala prove che ha solo la volontà di giocare e di apparire sempre e comunque naif, ci si può rendere conto della pochezza di “If You Leave It Alone”.
Rispetto al disco del 2008 l’approccio con la voce fastidiosa di David Tattersall, che resta comunque fieramente stonato, è mitigato dalla presenza di qualche melodia azzeccata in più. Esempi di questa vena melodica possono essere le buone ballate “I Thought Of You Again” e “Too Many Questions” oppure la più allegra “Bye Bye Bubble Belly”, dalle parti dei Belle And Sebastian. Ma ciò non basta a riscattare il giudizio complessivo sull’album.
Anche perché se ci si trova davanti ad un pezzo come “Bumble Bee”, che sembra una parodia di “Ring Of Fire” di Johnny Cash, di cui ricalca sia il tipico giro country sia le incursioni di fiati, è impossibile essere benevoli. Stesso discorso per “Softly You, Softly Me”, dove è invece l’ombra di Bob Dylan a restare sullo sfondo e ad essere oggetto di scempio. Bob e Johnny non sono certo due figure con cui è facile scherzare, è necessario avere molta classe per poterlo fare. E i Wave Pictures non sembrano proprio averla.


Wave Pictures su myspace

Fabio Pozzi
Fabio Pozzi
Fabio Pozzi, classe 1984, sopravvive alla Brianza velenosa rifugiandosi nella musica. Già che c'è inizia pure a scrivere di concerti e dischi, dapprima in solitaria nella blogosfera, poi approdando a Indie-Eye e su un paio di altri siti.

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