venerdì, Aprile 19, 2024

C+C=Maxigross – Singar (Vaggimal Records, 2011)

This record is absolutely Lessinia-made, tengono a dirci i C+C=Maxigross sul retro della confezione retrò del loro Singar. Ammetto di conoscere poco quella zona prealpina del veronese, a me nota solo per le imprese del ciclista Damiano Cunego e per un paio di brani dei Jacinto Canek (ora The Banditi), che ne decantavano soprattutto la parte alcolica. Ascoltando invece i venticinque minuti di Singar il primo pensiero è che da quelle parti non ci si limiti al vino rosso, ma che anche altre sostanze psicotrope, di differente provenienza, vengano utilizzate durante la scrittura e la registrazione delle canzoni.
I sette brani del disco sono infatti esempi di folk bucolico e dall’appeal pop, immerso però in atmosfere freak, come se i Belle And Sebastian si fossero coalizzati con il primo Devendra Banhart e la sua accolita di folli.
Il risultato è assolutamente divertente e, cosa ancor più importante, di notevole valore. I venticinque minuti del disco scorrono infatti in modo gradevole, dando sensazioni di leggerezza pop accompagnata però da piccoli e piacevoli giramenti di testa psych.
È così fin dal primo pezzo, Casual Things (wall, book, dawn), con i suoi cori da comune Akron/Family ad accompagnare una bella melodia disegnata da semplici arpeggi di chitarra. Subito dopo arriva il brano in due parti Rather Than Saint Valentine’s Day, lo-fi pop come si faceva qualche anno fa prima di un finale tra lo zuccheroso e il demenziale (sentire il coretto finale).
Dopo l’altra melodia a presa rapida di Weik Äp, arriva Low-Sir, da leggersi Loser come il capolavoro di Beck, con cui ha più di un punto di contatto, dall’atmosfera generale svaccata e freak, all’intreccio poco convenzionale di chitarre elettriche e acustiche. Con in più un richiamo alla marijuana (non sappiamo se lessina o di altra provenienza).
The Moka Efti Crazy Bar è invece il pezzo più “normale” della compagnia, con tanto di allegra armonica ad accompagnare un ritmo sbarazzino, quasi da festa di paese (questo sì lessino, ne siamo certi).
Il finale è affidato a Solanje, con testo in italiano tra sense e nonsense, partenza sospesa pinkfloydiana e sarabanda pop che sembra non voler finire mai.
Tutto molto bello, come diceva un altro amante delle montagne del nord-est.

[box title=”C+C=Maxigross – Singar (Vaggimal Records, 2011)” color=”#5C0820″]

I C+C=Maxigross su Bandcamp

Tracklist:

Casual Things (wall, book, dawn) | Rather Than Saint Valentine’s Day part 1 | Rather Than Saint Valentine’s Day part 2 | Weik Äp | Low-Sir | The Moka Efti Crazy Bar | Solanje [/box]

Fabio Pozzi
Fabio Pozzi
Fabio Pozzi, classe 1984, sopravvive alla Brianza velenosa rifugiandosi nella musica. Già che c'è inizia pure a scrivere di concerti e dischi, dapprima in solitaria nella blogosfera, poi approdando a Indie-Eye e su un paio di altri siti.

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