giovedì, Marzo 28, 2024

Scisma – Mr Newman: la recensione

Anticipato dalla spicciolata di singoli e notizie che dal 25 settembre si sono man mano palesati, per gli Scisma giunge finalmente il tempo di scoprire le carte. Dopo un decennio abbondante di pausa dal progetto, la formazione torna al completo con un Ep di inediti dal titolo Mr. Newman. Celata dall’incarto escheriano dell’artwork, Mr. Newman si articola in 6 brani inediti dove gli Scisma degli anni di Rosemary Plexiglas tornano vividi come mai.

Più docili rispetto le granate che bombardavano Cortina, gli Scisma danno un assaggio di quello che potrebbe essere l’inizio di un nuovo capitolo che si preannuncia denso di una sensibilità nuova, meno guerrigliera ma sempre diretta e concreta. Non sono indifferenti alla riuscita complessiva dell’album i lustri che hanno accompagnato la crescita dei membri della band che per Mr. Newman tornano quasi al completo. Paolo Benvegnù, Michela Manfroi, Sara Mazo, Giorgia Poli, Marco Tagliola.

A scompaginare la line up originale Beppe Mondini alla batteria e Diego De Marco alla chitarra. Un mini disco che scatena fin da subito nostalgie e che arriva come un regalo lanciato in lunga distanza.

L’esperienza da solista di Paolo Benvegnù invade e manipola una buona parte delle tracce che sembrano profondamente condizione dagli anni de Le Labbra prima e Hermann poi. Da Musica Elementare alla ballata di Stelle, stelle, la poeticità onirica e allusiva di Benvegnù s’attanaglia alle melodie di Mr. Newman. E se molti anni addietro era il plexiglas a fare luce sul mondo ora è un revolver a scandire il tempo dei giochi (Metafisici) o un marziale ribadire a dare il ritmo alle fasi della vita e, forse, della conoscenza (Musica Elementare).

Mr. Newman è un bouquet delicato, una serie di piccoli fragilissimi film dove la spartanità della vita si incarna nella parole concrete e pragmatiche dei testi o corre lungo i binari dei paragoni inattesi. Nel tempo di una ballata intrigante come Darling! Darling! gli Scisma tornano ad aprire le porte su scenari possibili, sospendono il tempo tracciando le curve di una confortevole parentesi dove accoccoolarsi e nascondersi.

Giulia Bertuzzi
Giulia Bertuzzi
Giulia vede la luce (al neon) tra le corsie dell'ospedale di Brescia. Studia in città nebbiose, cambia case, letti e comuni. Si laurea, diventa giornalista pubblicista. Da sempre macina chilometri per i concerti e guadagna spesso la prima fila.

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