martedì, Marzo 19, 2024

R.E.M. Complete Studio Albums e Complete Rarities – Il vero epilogo di una band leggendaria

Dopo i festeggiamenti Record Store Day (leggi i punti di vista di Elia Billero, Denis Prinzio e Giuliano Dottori) è giunto il momento anche per dei dinosauri del rock come i disciolti R.E.M. (dei quali solo Stipe ha momentaneamente abbandonato la musica per dedicarsi a Tumblr e all’arte varia) di tirar fuori le chicche preziose della loro trentennale carriera. È di oggi l’annuncio delle due mega raccolte Complete Studio Albums e Complete Rarities. Con due piccole particolarità: l’uscita di tutto il catalogo su iTunes, organizzato tra i dischi dell’era I.R.S. (i primi cinque dischi, dal 1983 al 1987, ovvero le radici di una band di culto) e quella Warner Bros (gli ultimi dieci dischi della fama mondiale, dal 1988 al 2011, data di scioglimento), ha combinato il catalogo edito con le rarità da collezionisti. Sappiamo da tempo che l’amore per il disco fisico è rimasta praticamente intatta in tutta la strategia commerciale del terzetto di Athens, tant’è vero che Buck lavorava appunto in un negozio di dischi e proprio come commesso ha imparato a diventare un fine conoscitore di quegli elementi jangle pop e southern rock che hanno influenzato il suo suono. A poco tempo di distanza dall’uscita del terzo disco dei Baseball Project, e del disco solista di Buck, l’immagine del gruppo che li ha resi grandiosi continua a persistere con una serie di uscite prevedibilmente dettate da motivi discografici e di profitto.

L’operazione di ricerca non è in realtà cosi sconvolgente, il contenuto delle rarità era da anni conosciuto dai fan più accaniti: sono presenti tutte le b-side dei singoli, costituite da brani live e dalle tracce escluse dai dischi ufficiali. Nella sezione I.R.S. il computo dei brani inediti è di 50 tracce in tutto, presente interamente nelle edizioni su compact disc e deluxe e nelle raccolte Dead Letter Office e Eponymous, mentre il periodo Warner, 23 anni con dieci dischi e molti più singoli pubblicati, contiene 131 tracce in larga parte adesso reperibili con un click. La raccolta è formulata sia per l’ultras vero, quello in grado di cantare Saturn Return al contrario, che per un novizio appassionato della band georgiana, il quale potrebbe sorprendentemente godere dell’ascolto degli out-takes di Out Of Time, tutti di altissimo livello e che forse lo avrebbero reso davvero una pietra miliare nel mondo del rock, se fossero stati inseriti nella tracklist ufficiale. Per non parlare delle cover Funtime, Wichita Lineman, Wall of Death, Sponge, tutte registrate live nel tour di Monster e New Adventures in Hi-Fi, ancora con la formazione originale, e tutte eseguite in stato di grazia. Menzione particolare a Yellow River, uno dei pochi pezzi cantati da Mike Mills in tutta la sua carriera, e uno dei migliori dell’intera raccolta. Dopo Up, molti sono i demo che avrebbero meritato una migliore diffusione, e che grazie a questa raccolta vedono nuova luce. Ad esempio, tutti quelli estratti da Reveal, e che in parte erano già presente nell’edizione deluxe di In Time. Da quel periodo in poi, sorge l’esigenza da parte dei tre di Athens di rivisitare e di rivedere tutto il catalogo anche durante i live. Live at the Olympia nasce come un regalo per i fan, con cinque serate di concerto ripercorrendo le canzoni meno in luce della loro carriera e promuovendo quelle che sarebbero andate a far parte di Accelerate del 2008. L’operazione di “raschiamento del fondo” ha riguardato anche alcuni inediti in occasione di chiamate eccezionali: All the Right Friends, inclusa nella colonna sonora di Vanilla Sky, è la riesumazione di una outtake di Murmur, disco di debutto del 1983, mentre Bad Day, che già poteva figurare nei live a cavallo tra il 1985 e il 1986, è stata ripresa in tutta fretta per inaugurare il best of In Time. Questo per dire che nel corso del tempo gli inediti sono stati volutamente pubblicati, a questo punto è probabile ci sia rimasto davvero poco che meriti di incontrare gli orecchi degli ascoltatori. Questa raccolta, in modo implicito, ci ricorda questo concetto e chiude veramente un capitolo postumo, anzi, chiude il libro dell’intera storia dei R.E.M. Senza la necessità di trovare sostituti per chi li ha amati veramente, ma guardando oltre, se sarà possibile, almeno finchè la Rhino non ripubblicherà per l’ennesima volta l’intero catalogo in edizione speciale, o le tracce degli Holiday Packs, quelle perle presenti nei vinili natalizi spediti a casa di ogni iscritto al fan club del gruppo, le uniche rimaste ancora fuori da tutte le operazioni di recupero.

Elia Billero
Elia Billero
Elia Billero vive vicino Pisa, è laureato in Scienze Politiche (indirizzo Comunicazione Media e Giornalismo), scrive di dischi e concerti per Indie-eye e gestisce altri siti.

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