domenica, Maggio 19, 2024

Swilson – Demonology (Cheap Satanism Records, 2012)

Titolo dell’opera e nome dell’etichetta lascerebbero supporre ad un progetto che si abbevera alla consueta retorica del rock diabolico e satanico: al contrario, l’opera prima degli Swilson, sorta di one man band – tale Stephen Wilson –  che però si fa accompagnare da una nutrita schiera di musicisti, si rifà esplicitamente ad un indie rock con la memoria saldamente ancorata agli anni 90, spruzzato di garage sgangherato e condito da una sincera passione per lo psych folk meno canonico.  Tutti elementi, insomma, che ti fanno iniziare bene la giornata. Ed infatti Demonology è opera prima matura e variegata, con parecchie frecce al proprio arco. Ma andiamo con ordine: l’attacco è d’impatto e bello sguaiato, con un tris di brani (Polyester Shirt Polyester Pants, Stealin’ Chickens e Electric Aborigine) che rielaborano bollori Crampsiani con nervosismi punk blues degni dei migliori Chrome Cranks, ed è indubbiamente un bel sentire. Con Planet Of Sex siamo dalle parti di uno straziato garage drogatissimo e psichedelico, mentre con Plastic Flower Melting Sun e Rats With Wings si comincia a flirtare con ballate folk sguaiate e sghembe, ubriache e malaticce. Gli Swilson tengono botta alla grande, in virtù di un songwriting brillante a metà strada tra l’indie storto di Pavement e Camper Van Beethoven e il nuovo lo-fi garage di label come In The Red e Goner (per il prossimo album ce li vedrei come il cacio sui maccheroni). Nella seconda parte l’anima folk prende il sopravvento, con molte meno distorsioni, più chitarra acustica e melodie che si fanno via via più soffuse e confidenziali, dal blues di When It’s Dark fino alla doppietta conclusiva rappresentata dalla title track, quasi un omaggio al weird folk scolastico e malinconico dei Moldy Peaches, per chiudere in bellezza con un autentico capolavoro che risponde al nome di Swilson’s 666th Nightmare: l’incubo del diavolo in realtà è un numero struggente alla Bowie/Reed dei tempi d’oro, leggi fine anni ’70 periodo marchette e pompini (ops!), melodia circolare sorretta nel finale persino dagli archi, che dimostra ulteriormente come il talento di questi ragazzi sia cristallino e solido. Segnateveli, che potrebbero fare il botto serio.

[box title=”Swilson – Demonology” color=”#D46D00″]
swilson – demonology su bandcamp

swilson: guitars, vocals | sophia dimatteo: drums |cjim cognito: drums | dave dimatteo: bass | robert van kuran: guitars | mike chillian: accordion | michelle wilson: vocals | janina dimatteo: vocals | Produced by Dave dimatteo

tracklist

1. polyester shirt polyester pants | 2. stealin’ chickens | 3. electric aborigine | 4. planet of sex | 5. plastic flower melting sun | 6. white witch black witch | 7. rats with wings | 8. la diosa verde | 9. dealing in death | 10. demonology | 11. swilson’s 666th nightmare [/box]

Denis Prinzio
Denis Prinzio
Denis Prinzio è bassista di numerose band underground ora in congedo temporaneo, scribacchino di cose musicali per sincera passione, la sua missione è scoprire artisti che lo facciano star bene.

ARTICOLI SIMILI

GLOAM SESSION

spot_img

CINEMA UCRAINO

spot_img

INDIE-EYE SHOWREEL

spot_img

i più visti

VIDEOCLIP

INDIE-EYE SU YOUTUBE

spot_img

TOP NEWS

ECONTENT AWARD 2015

spot_img