venerdì, Ottobre 4, 2024

Moorder – Moorder (Autoprodotto, 2010)

Moorder, oltre a essere un raffinato gioco di parole, è il nome del progetto sperimentale e strumentale di Alessandro Lamborghini, coadiuvato nella realizzazione pratica delle composizioni da numerosi musicisti e turnisti di grande livello. La competenza è d’obbligo: stiamo parlando di un disco che ricalca le sacre orme di opere zappiane come Overnite Sensation e Apostrophe, ma anche le altrettanto venerabili impronte di gran parte dei lavori dei ’70 di mastro Fripp e dei suoi King Crimson. Nel calderone ribolle materia acida, fatta di funk, progressive, gocce di glam e pizzichi di acid jazz. Si segue la ricetta, ma com’è giusto che sia anche l’improvvisazione vuole la sua parte, specie quando si butta dentro anche il suono denso del sax (che rimpiango non sia presente in ogni traccia). In compenso vibrafono e campane rendono l’atmosfera più notturna, come se ogni traccia fosse colonna sonora di scorribande nei bassifondi newyorkesi: come esempio si ascolti sulla calandra, sinuosa come la famosa pantera di Henry Mancini. E con tenente looper sembra che i Led Zeppelin di Moby Dick si siano trasformati in sopraffini compositori sotto acido. Lavoro molto studiato e particolare, ascoltabile tranquillamente dai profani ma appassionante solo per gli addetti ai lavori.

 

Elia Billero
Elia Billero
Elia Billero vive vicino Pisa, è laureato in Scienze Politiche (indirizzo Comunicazione Media e Giornalismo), scrive di dischi e concerti per Indie-eye e gestisce altri siti.

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